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sabato 22 dicembre 2012

L’uomo delle ambasciate

Buone feste quest’anno tra i diplomatici accreditati a Roma con spreco di elogi reciproci e autocelebrazioni. Monti ha accreditato al suo governo soprattutto il favore acquisito presso le cancellerie europee. Non poteva – non può – essere altrimenti, e non c’è da formalizzarsi. Anche dell’autocelebrazione: è parte accettabile della buona politica.
Il fatto però pone la domanda se Monti abbia perseguito e realizzato gli interessi dell’Italia, o comunque la difesa. L’elogio degli altri depone a sfavore, in un’Europa fortemente competitiva al suo interno, con punta da guerra civile, da tre anni a questa parte, ora quasi quattro.
Il principio cardine della diplomazia è di avere buoni rapporti con tutti, fatti salvi i diritti fondamentali di tutti. Mentre non c’è dubbio che Monti non ha fatto salvo nessun diritto dell’Italia in questo suo anno, ma li ha anzi tutti abbondantemente sacrificati a un’idea di Europa fantomatica, e che anzi le altre cancellerie al coperto irridono. È Draghi che ha dimezzato lo spread, la Banca centrale europea, anche se piace darne il merito a Monti – un’operazione tecnica, senza nessun afflato: l’Europa non c’era e non c’è..

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