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domenica 16 dicembre 2012

Nel segno di Milano vinceranno

Tutti schierati con Monti, dunque, anche il cardinale Bagnasco. Col segretario mons. Crociata, nomen omen, e con tutti i vescovi. Un tempo il cardinale avrebbe allontanato gli altri. Oggi tutti sono supinamente al seguito, tra una genuflessione ad Assisi e un obolo al Bambino Gesù, all’ospedale, al presepe, a ogni cosa, non potendosi dire cattolici e anzi nemmeno cristiani, non credenti e anticlericali compresi. Sarà tornata l’epoca delle indulgenze?
È il dilagare, inatteso, del neoguelfismo. Non di un progetto politico, ma di uno schieramento di potere. Di cui Milano si fa avanguardia e truppa. Che non si chiamerà Democrazia Cristiana, c’è l’aggiornamento, ma una Cosa Europea, per esempio, perché no. L’Europa è una (giusta) scelta della chiesa, salda, dai tempi del papa  Woytiła. Ma, in questo caso, contro ogni giustizia sociale, su cui invece il vecchio papa non transigeva. Oppure sì, per la giustizia sociale ma giusto a parole – “sapete, i sacrifici sono necessari”.
Dopodiché tutto resta da fare: che l’uomo delle tasse vinca le elezioni è possibile solo per miracolo. Un’opposizione che si volesse tale, che avesse una sola idea, anche mezza, contro l’asfissia fiscale batterebbe il suo astensionismo e potrebbe vincere a man bassa. Un’opposizione non sconfitta dal suo stesso opportunismo compromissorio.

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