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mercoledì 15 maggio 2013

Ombre - 176

Piero Boitani lamenta su “Repubblica” che l’Italia premi, laurei e aduli Soros come filantropo, uno speculatore che all’Italia ha fatto molto male. Ci voleva un  professore per dirlo, nessun giornalista se n’era accorto, solo cronache lusinghiere. Ma Soros, almeno, li paga?
O la filantropia è italiana nei confronti di Soros? Di giornali, università, premi letterari, tutti indigenti?

Boitani “Repubblica” confina alle letterine. In effetti, bisogna dire che il professore non è cerimonioso, “visto che il sottoscritto, come molti altri, si videro le rate del mutuo aumentare di diversi milioni di lire grazie alla sua speculazione”, di lui Soros, il filantropo: altro che premi, “considererei legittimo, ove lo incontrassi, prenderlo a calci per il danno subito”. È troppo per i correttissimi giornali italiani (si può parlare male solo di Berlusconi).
O c’è la massoneria? Certo che c’è , cioè non c’è.

Paolo Di Stefano si scandalizza sul Corriere della sera” che qualcuno possa rimproverare alla giudice Boccassini il razzismo esercitato in Tribunale. “Il discrimine tra chiacchiere da bar e dichiarazioni ufficiali è venuto meno da anni”, argomenta. Mah! In un certo senso ha ragione, è proprio la barbarie.

Di Stefano si scandalizza dopo aver ricordato alla giudice, napoletana, che il suo stereotipo razzista “viene in genere assegnato non all’Oriente ma al Meridione, dai settentrionali”. C’è sempre qualcuno più razzista.

Nessuno che accenni, nemmeno per caso, nemmeno il giornale e le tv di Berlusconi, alle assurde giudici di un processo penale che non vuole ascoltare la parte lesa. Tre giudici, non una, quindi non è un caso d’incapacità.
O la parte lesa è Boccassini? Questo sarebbe inquietante, perché tutti la paghiamo.

Stranamente, al processo Ruby, la Pubblica Accusa non contesta a Berlusconi la subornazione dei testimoni. Che avrebbe potuto ottenerle una lunga condanna. Forse perché è un reato certo?

Vedere, seppure su una televisione berlusconiana, un commissario di polizia che conosce le procedure meglio di un giudice, oltre a essere più intelligente, fa impressione.  A quando un processino alla Iafrate?

Litizzetto commenta con Fazio che Brunetta non deve lamentarsi, anche Amato e Maroni “non sono alti”. E Litizzetto?

Ma perché Litizzetto con Fazio debbono dirsi di sinistra, e anzi avanguardie della sinistra? Basterebbe dirli antibrunettiani – pur non essendo molto alti.
Era il re di Prussia che voleva le sue guardie alte “almeno sei piedi”, Federico Guglielmo. Quello del chiodo, uno che prendeva a calci i suoi figli e le figlie.

Paola Cortellesi e Serena Dandini attaccano Paola Ferrari nella loro pièce anti-femminicidi, “Ferite a morte”. La conduttrice si dice offesa, Cortellesi e Dandini dicono che non è lei, la “conduttrice bionda” che il marito assassino amava della “Domenica Sportiva” etc. … Ora, si può essere ipocriti, ma perché di sinistra?

Bob Dylan, che ha cantato per il papa Giovanni Paolo II, per la Francia repubblicana è “pacifista e drogato”, non meritevole della Legion d’Onore. La cultura (non) è laica?
È per questo che il presidente (radical)socialista Hollande vuole in Francia una nuova materia di studio, l’etica laica?

Il primo riferimento che viene in mente al conduttore di Sky Tg, quando gli fanno leggere che è morto Andreotti, è che “aveva collegamenti con la mafia”. Il Tg 1 della Rai, un’ora dopo, non ne sa dire niente, giusto quattro parole in sovrimpressione, “è morto Giulio Andreotti”, scritte magari da qualche redattore anziano. È l’effetto dell’abolizione della storia a scuola? 

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