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lunedì 12 maggio 2014

La guerra umanitaria che non si fa in Libia

Organizzazioni criminali che ogni anno fanno migliaia di morti. Bande di aguzzini, a spese e a danno degli africani poveri, soli. Schiavisti. In azione ormai da anni, e sempre impuniti. Le vera guerra umanitaria in Libia, la più ovvia, nell’interesse degli africani e dell’Europa tutta, sarebbe a queste bande. Ai trafficanti di carne umana.
Basterebbe anche poco. Meno, molto meno, dei bombardamenti e gli assassinii di massa della guerra contro Gheddafi. Ma questa ipotesi non solo i governi, incapaci come tutto in Europa, nemmeno gli umanitaristi di professione osano anche lontanamente evocarla.
La buona volontà è a comando? È conformista, o di sacrestia, si contenta di piangere. C’è un business dell’emigrazione? Purtroppo sì, molti Stati , i più umanitari in testa, vogliono braccia a buon mercato. Nonché la guerra, non si fa del resto nulla per arginare il commercio degli schiavi. L’unico problema di cui si discute è quanti euro l’Ue deve alla Marina Italiana a salma recuperata e tumulata, o a emigrante sbarcato incolume. 

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