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venerdì 16 maggio 2014

Stupidario kantiano

“Le fole più miserabili sono i racconti di fate inventati dalla demenza francese” (I.Kant, “Annotazioni alle Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime”).

“È un vizio inglese considerare l’impudicizia un’offesa. Ninon de Lenclos non aveva la minima pretesa all’onore della castità, e un amante l’avrebbe ferita che si fosse ingannato in materia” (I.Kant, “Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime”, cap. 3).

“Una solitudine profonda è sublime, ma di un sublime terribile” (ib., cap. 1)..

“Una statura piccola ispira confidenza. Capelli scuri e occhi neri sono più affini al sublime” (Id., cap. 2).

“Nell’ansietà o nella gioia sembra che il sentimento abbia la sua sede nel cuore. (Ma) molte passioni, anzi la maggior parte di esse, esplicano la loro forza sopratutto nel diaframma. L’amore commuove i visceri”. (I. Kant, “Sogni di un visionario”)

“Quando un vento ipocondriaco rumoreggia negli intestini, tutto sta nella direzione che prende: se va in giù ne viene un peto, se sale allora è una visione, o un’ispirazione santa” (id.. Ma è un citazione, dice Kant, da Samuel Butler, “Hudibras”).

“La donna vuole dominare, l’uomo vuol essere dominato. Da qui la galanteria della cavalleria antica” (I.Kant, “Antropologia dal punto di vista pragmatico”, 306).

“L’uomo non cerca di suscitare nel matrimonio che l’inclinazione della sua donna, mentre la donna cerca quella di tutti gli uomini” (Id., 307).

“Col matrimonio la donna diventa libera, l’uomo perde la sua libertà” (Antropologia, 310)..


“Gli italiani conversano, come dice Rousseau, in saloni d’apparato, e dormono in tane da topi” (I.Kant, id., 317 – Rousseau lo dice nel “Contratto sociale”, III, 8, ma degli spagnoli).

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