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giovedì 15 maggio 2014

La falsa Italia di Stendhal

Curioso falso-vero, molto stendhaliano, del conte Robert D’Illiers che lo pubblicò nel 1951 – ma più in questo adattamento italiano della Biblioteca del Vascello vent'anni fa, di Claudio M. Messina e M. Graziella Carbone: un libro-oggetto in miniatura, seppure con note almeno dieci volte il breve testo.  È un promemoria per un viaggio in Italia di Romain Colomb, cugino e poi curatore letterario di Stendhal, nel 1828. Un quaderno di 37 piccole pagine in bella copia (l’edizione del Vascello lo riproduce in facsimile) che qualcuno, forse lo stesso Colomb, ha vergato, come guida suggerita da Stendhal, minutamente, per il viaggio. Un’ottima guida, averla oggi aggiornata!
Ha il garbo, il quadernetto, fra distaccato e curioso, dell’apparentemente distratto Stendhal, e tutto sempre molto preciso, specie le notizie pratiche. Stendhal era molto preciso in fatto di godimento di opere d’arte, con orari minimi di visione per ogni capolavoro, il risvolto pratico della qualità estetica. L’apparato di note non è da meno. Che consente a D’Illiers, Messina e Carbone di opinare che sia di mano dello stesso Stendhal. Ma senza danno – Robert D’Illiers è esistito, anche se il nome sembra un calco proustiano.
Stendhal, Guida ad uso di chi viaggia in Italia

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