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mercoledì 22 febbraio 2017

Ombre - 355

Grillo minaccia querela contro formiche.net, che ha riferito di un incontro suo con l’immobiliarista Parnasi e il direttore generale dell’As Roma Baldissoni, nel primario studio legale Tonucci a piazza del Popolo. Poi scende a Roma, e fa come se. Instancabile, in missione lunga più giorni. Di nient’altro si è mai occupato tanto. Come se decidesse lui lo stadio dell’As Roma con annessa lottizzazione.

Pagnoncelli accredita Grillo vincitore se si votasse. Se non che Grillo perde dappertutto pezzi - e anche voti, dove si vota. A Genova, dopo Livorno, ha perso quattro consiglieri comunali. Gliene resta uno. Genova è la città di Grillo.

Al ministero delle Pari Opportunità c’è un Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Che ha finanziato una Associazione contro le discriminazioni sessuali che invece procurava marchette. Boccaccio al governo?
Si scopre nell’occasione che c’è un Unar. Che lo ha creato nel 2003 l’allora ministra, Stefania Prestigiacomo, una berlusconiana. E che nella gestione democrat finanzia la prostituzione gay. La destra fa, la sinistra disfa?

Sul “Corriere della sera” il corrispondente da Berlino Taino spiega la campagna elettorale del candidato socialdemocratico Schulz in questi termini: “Lo smantellamento del cuore delle riforme che hanno fatto della Germania un’economia efficiente”. Un candidato suicida, o stupido? Il “Corriere della sera” insegna il socialismo ai socialisti?

Il business armi è rifiorito, come ai tempi della guerra fredda. Le fabbriche Usa fanno gli straordinari per tenere dietro alle commesse. Che vengono soprattutto dall’(ex) Terzo Mondo. In testa l’India, dove va il 23 per cento dell’export di armi, a ruota l’Arabia Saudita (8,2 per cento) e gli Emirati Arabi (4,6). Gli Emirati, cioè Dubai, sono quasi alla pari con la Cina (4,5), che però anche esporta, ed è un paese di 1,3 miliardi, contro 10 milioni, scarsi.
Ne beneficiano, come trent’anni fa, gli Usa (33 per cento delle esportazioni) e la Russia (26), come trent’anni fa: senza ideologia, la guerra si fa con gli stessi armaioli.  

“Tanti paesi sono corrotti, ma l’Italia è imbattibile”: è lezione domenicale del direttore del “Corriere della sera”, Luciano Fontana. Esclusa la Rcs? E Milano?

Nel primo mese della presidenza Trump si rivalutano del 50 per cento le quotazioni delle grandi banche Usa, le banche d’affari. Con cinque nomine presidenziali al Tesoro, e negli organismi di indirizzo e controllo della finanza, provenienti da Goldman Sachs, la più grande di queste banche. A dieci anni dalla catastrofe in cui ci hanno precitato, le banche d’affari sono più che mai al potere.

“Il presidente tenta di sfruttare al massimo la sfiducia del pubblico nei media, per distrarre dalle delusioni che sicuramente arriveranno”, scrive sul “New Yorker” David Remnick , il direttore. Per lettori intelligenti? O non sarà Remnick, già apologeta di Obama, un infiltrato di Trump?

Alberto Brambilla, già sottosegretario al Lavoro, il ministero di controllo dell’Inps, scopre che i conti Inps sono sballati. Cioè sono ottimi, ma sballata è la comunicazione che fa dei suoi dati a Bruxelles. Senza sceverare l’assistenza dalla previdenza. Ha portato così alla crisi del 2011 e alla riforma d’emergenza Fornero, così punitiva per le pensioni. Nonché alla condanna Ue dell’Italia che non spende(rebbe) nulla per l’assistenza. Che dirne, dell’Inps e di Brambilla?

Emozione a Barcellona, dii fotografi e tg, per le manifestazioni contro i turisti, e per gli immigrati. Contro i turisti su cui Barcellona prospera, e per gli immigrati che Barcellona non accoglie – se ne è presi in un  anno 400 invece dei quattromila per i quali si era impegnata nel piano europeo. Sono  più squallide le manifestazioni, o le emozioni mediatiche?

Scrive Aldo Grasso della mania delle “ospitate”, a pagamento oppure gratis, per la pubblicità - “alcuni pagherebbero volentieri per essere invitati”. E conclude: “E poi ci sono gli agenti (Beppe Caschetto, Lucio Presta…) che gestiscono anche gli ospiti: basta prendere nota degli invitati di Raitre per capire tutto”. E qui finisce, sul più bello: ancora uno sforzo?

Non si fa più la coda a Londra, paziente, ordinata. Ora chi spinge di più arriva prima. È così che Londra diventa multiculturale.
Si dice: ma l’offerta alimentare è migliorata, diversificata, rinnovata. Ma il multiculturalismo subisce più che governare, perde e riduce più che innovare. È una difesa a maglie larghe. Una ricetta anemica.

“Non siamo più considerati wog (vermi), ma ottenere un visto permanente è un’impresa. Per restare,  a volte bisogna lavorare in una fattoria tra insetti, serpenti e animali mai visti”. Queste sono su “Sette” le “storie di giovani che hanno realizzato il loro sogno” in Australia.

“Ecologia e non violenza”, assicura Nicola Caracciolo su “Sette”, “le conquiste del ‘77”. Ma l’ecologia non veniva da Nixon, vent’anni prima?  Quanto alla violenza, non c’è mai stato nulla di più truce del ’77.

Si processa in Indonesia il governatore di Giakarta per nessun altro motivo che di essere cristiano: l’accusa è di blasfemia. Ma allora nel quadro di un mutuo riconoscimento del diritto penale, perché non processare per blasfemia il sindaco mussulmano di Londra? Anche il candidato presidente francese della “Sottomissione”, il romanzo di Houellebecq. Houellebecq e Salvini hanno ampia materia.

Nugoli di specialisti e giornalisti contro la madre di Genova  che ha chiamato la Polizia per la droga del figlio. Il quale si è poi ucciso. Per la vergogna, si vuole. Nessuna pietà per la donn a, che aveva un figlio giovanissimo drogato, e poi, per colpa sua, morto. Il giornalismo fa un miracolo: è drogato e morto vivente.

E adesso, Pignatone, tutte quelle querele di Grillo, contro la libertà di stampa? E i 5 Stelle a Roma che altro devono combinare prima di andare al gabbio? Promuoversi, promuovere gli amici, regalarsi case e polizze vita, appaltare i rifiuti a carissimo prezzo, non basta. Non hanno ucciso, non ancora, almeno non lo sappiamo, ma se per questo neanche Buzzi e Carminati hanno ucciso, non da mafiosi. Dunque, la mafia dov’è a Roma, ce la stiamo perdendo.

Alleluja, brindisi, i servizi segreti Usa spiavano Trump e ora lo ricattano. Questo in Italia. Negli Usa gli antitrumpiani sono in allarme: i servizi segreti che ricattano i presidenti mettono il paese a rischio. Poi si dice che l’Italia è patria del diritto. 

Ma cè dellaltro. C’è negli Usa intelligenza, politica. Oltre che senso della legge, delle istituzioni. In Italia, a sinistra, rancori, frustrazioni e nient’altro.

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