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sabato 7 settembre 2019

Il presidenzalismo di fatto e i governi dei cocci


Ottenuto il suo governo, finalmente Mattarella si ricorda che il patto di stabilità va rivisto, il patto europeo. La coabitazione, tra una presidenza di un colore e un governo di colore avverso, è poco o nulla produttiva.
La coabitazione è ufficialmente problema francese, di un regime costituzionale presidenziale. Ma ha contagiato l’Italia. Un po’ perché la Francia è il solo modello che l’Italia vede oltre Chiasso, per abitudine mentale. Un po’ dopo l’attacco dei giudici alle istituzioni, ormai sono quasi trent’anni. Presidenti forti ci sono sempre stati, a partire dal secondo, da Gronchi – arrivò perfino al colpo di Stato, con Tambroni. Ma sono una costante dopo il 1992, l’assalto giudiziario. Di Scalfaro e Napolitano in misura impressionante – hanno fatto e disfatto i governi. E ora, ambiguo, di Mattarella.
La Costituzione è parlamentare e non presidenziale. Ma di fatto è presidenziale, la cosiddetta Costituzione materiale. Come potere residuale, l’unico ancora esercitabile. L’offensiva dei giudici contro le istituzioni si è fermata alla presidenza della Repubblica, dopo aver distrutto il Parlamento, il governo e ogni altro  potere elettivo. Ci ha provato a lungo, con i familiari di Scalfaro e con lo Stato-mafia, ma non c’è riuscita. Anche perché il giudiziario teme il Quirinale, che presiede il Csm ed è a capo della sicurezza.
La Costituzione materiale è diventata presidenziali anche con la sinistra politica. Tutti i presidenti, da Gronchi in poi, sono stati di sinistra. Eccetto Leone, che per questo fu contrastatissimo, benché moderato, fino alla calunnia. Mentre il paese per lunghi periodi ha votato e vota a destra. Il Quirinale è diventato una istituzione di parte, non in sintonia con il paese. Il Conte 2 nasce anche in vista del ricambio al Quirinale, per assicurare una continuità al potere della sinistra.
Il Conte 2 è il quinto “governo dei cocci” in otto anni, a partire da Monti. Organizzato ora tra due pariti che fanno la maggioranza in Parlamento, ma hanno perso le elezioni del 2018 – hanno diminuito voti e parlamentari. E dopo il marzo 2018 hanno continuato e continuano a perdere consensi, al voto europeo e nei sondaggi – il governo nasce con un terzo dei consensi ai sondaggi.

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