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sabato 25 aprile 2020

Quando l’Irlanda fu salvata

Al secondo blocco la miniserie di Sky colpisce per il contesto internazionale, che evoca con immagini dell’attualità, dal vivo, degli eventi che i protagonisti hanno vissuto a una certa età, restandone marchiati. Il fallimento argentino nel 2002. Il “colpo di teatro” montato nel 2011 dagli Stati Uniti di Obama - da Hillary Clinton, segretario di Stato - per abbattere Gheddafi (le foto apocrife di fosse comuni attorno a Tripoli), per conto dei potentati petroliferi della penisola arabica, per Al Qaeda e i salafiti dell’Is. E, purtroppo in breve, l’evento più attuale, coevo alla storia narrata: il salvataggio delle banche irlandesi nel 2008 – attuale per il mancato impegno europeo a favore dell’Italia e degli altri paesi colpiti dal coronavirus: si ricorda la Grecia, non si ricorda l’Irlanda.
Il salvataggio, come si spiega alla fine del quarto episodio, fu imposto da Angela Merkel alla Banca centrale europea, perché le banche tedesche erano molto esposte in Irlanda. Il salvataggio la Bce girò in parte allo Stato irlandese, che si dovette fare carico della nazionalizzazione delle banche stesse, sottraendo risorse agli investimenti e alla spesa sociale. L’Unione Europea contribuì con 85 miliardi – almeno 85 miliardi.
Il fatto è ben spiegato in “Gentile Germania”, 2014, libro ancora attuale e in commercio: “Il 27 novembre 2010 l’Ue salvò l’Irlanda dalla bancarotta, con un prestito gratuito di 85 miliardi, di cui 35 per le banche e 50 per alleviare il debito. Un anno prima la Grecia, che chiedeva 30 miliardi contro la speculazione sul debito, non li aveva ottenuti, la Germania s’era opposta”. Un episodio non da poco, e anzi imponente, della storia europea recente. Che si obnubila, in Italia. Come tutto ciò che avviene. 
La serie si rivela uno sguardo critico sulla globalizzazione – che è degli interessi, non dei diritti. Preciso e chiaro, ma forse complicato per il ritmo della narrazione che si vuole velocissimo. Sicuramente complicato in italiano. In inglese suona ordinario. Anche nelle didascalie inglesi, nella versione doppiata, dei giornali e i notiziari tv londinesi e americani. Una conferma deprimente del bassissimo livello dei media italiani: di quanto l’italiano, la lingua e il popolo, sono stati impoveriti negli ultimi decenni. Anche la politica, rozza. Non sappiamo perché non capiamo, non sappiamo capire.        
Jan Maria Michelini-Nick Hurran, I diavoli

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