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lunedì 20 aprile 2020

Sotto l’Europa, niente

Non si è deciso nulla per il vertice europeo di giovedì, e niente di nuovo è atteso da qui a giovedì, poiché una settimana di negoziati non ha aperto nessuno spiraglio.
Le Borse europee si mostrano in attesa, in apertura di settimana, ma più in forza del recupero di Wall Street. I negoziati per il Consiglio europeo del 23 non sono andati più avanti dell’Eurogruppo del 10 aprile. Che per l’Italia apre un solo spiraglio: l’accesso al Mes, il temuto Meccanismo europeo di solidarietà, “senza condizioni” per quanto attiene le spese sanitarie. Un contributo modesto. La cui certificazione, peraltro, richiederà “condizioni”.
Non ci sono le condizioni politiche per l’emissione di obbligazioni europee. Il fronte che l’Italia aveva messo su con Francia e Spagna a questo fine non è formalizzato, e comunque non si spingerà fino a bloccare il vertice europeo. Mentre un fronte maggioritario emerge da qualche giorno, fra Pd, Confindustria e banche per l’accettazione di “qualsiasi cosa” a Bruxelles si riuscirà a ottenere.
Il governo resiste, perché Conte personalmente e una parte dei 5 Stelle temono di aprire spazi all’opposizione rinunciando ai coronabond e accontentandosi di quanto riusciranno a ottenere. A questo fine lo stesso presidente del consiglio fa “la faccia feroce” con i media tedeschi, la “Süddeutsche Zeitung” dopo la “Bild”. Ma un consistente build-up  dei maggiori media si sta creando, non contrario l’apparato di palazzo Chigi, per un’accettazione dello stesso Mes “senza condizioni per le spese sanitarie”.

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