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venerdì 20 maggio 2022

Un attore al comando in Ucraina

Un ritratto non simpatico del presidente ucraino, alla vigilia dell’invasione russa. Di una giornalista, direttrice, animatrice, del “Kiev Independent”, magazine online in lingua inglese, oggi consultatissimo, alla quale “Time” ha dedicato la copertina. Oggi pentita ma non del tutto: “Criticherei ancora Zelensky, anche se in modo diverso”.
Il ritratto di Zelensky è stato commissionato dal “New Yorker” quando l’invasione russa si prospettava. E la stessa Rudenko parte dalla minaccia russa: “La Russia, per la verità, sta facendo guerra nell’Ucraina orientale dal 2014. Ora la minaccia è totale: ben 190 mila soldati russi sono ammassati ai confine dell’Ucraina e in regioni separatiste, e un’invasione, con devastazioni e disastri, può arrivare in ogni momento”. Ma la minaccia non migliora il ritratto: nei tre anni di presidenza, Zelensky ha vissuto i problemi come se fosse a teatro, e la ealtà, che lo smaschera, “lo ha rivelato essere scoraggiantemente mediocre”.
Dopo l’elezione a grande maggioranza nel 2019 era partito bene: ha aperto il mercato agricolo, ha ampliato i servizi digitali, e ha “avviato un enorme programma di costruzioni stradali”. Poi più niente. Oligarchi sempre al commando, malgrado la promessa “deoligarchizzazione” al centro della sua campagna elettorale. La corruzione moltiplicata. “Cerchi magici” di persone per lo più incompetenti.  E l’insofferenza a ogni critica. “Se un’elezione si tenesse oggi, raccoglierebbe attorno al 25 per cento del voto” – un “sessantadue per cento degli ucraini non ne vorrebbe la ricandidatura”. 
La minaccia di guerra non ne ha migliorato l’immagine. Nell’insieme, ha provato a ridimensionare la minaccia. Ma nella confusione. “Mentre l’Occidente accendeva i megafoni per scoraggiare l’invasione”, Zelensky predicava la calma. Ancora a gennaio,  “un paternalistico Zelensky prendeva in giro gli ucraini per la loro tendenza al panico  e ridicolizzava la possibile invasione”. Della minaccia russa naturalmente non ha colpa, concludeva Rudenko, “ma la performance del presidente – eccessiva, imbarazzante, spesso inadeguata – non aiuta”.
Olga Rudenko, The Comedian-Turned-President is Seriously in Over His Head, “The New York Times” free online (con traduzione inclusa)

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