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martedì 17 maggio 2022

La Cina è vicina, ma impaziente

Non c’è un’alternativa cinese per la Russia, e nemmeno per Putin. La guerra prolungata va contro gli interessi e le strategie cinesi - il “Global Times” lo spiega ogni giorno, il giornale del Pcus in inglese.
Al presidente Xi l’attacco all’Ucraina ha fatto comodo – contro l’aggressivismo di Biden nell’Indo-Pacifico: il patto Aukus, Usa-Gran Bretagna-Australia, col riarmo da parte americana, l’attivismo militare del Giappone e della Corea del Sud, il build-up della questione Taiwan, sempre da parte dell’amministrazione Biden. Ma la guerra prolungata non va bene.
La guerra ha messo in stallo l’Europa, e quindi la relazione privilegiata che Xi ha costruito nei due -tre anni precedenti la pandemia. Presso vari paesi, compresa l’Italia, e con l’Unione Europea. Una iniziativa coronata dal super accordo per gli investimenti di fine 2020. Ha messo in stallo soprattutto i paesi dell’Est Europa, con cui Pechino aveva stabilito legami speciali.
La guerra contribuisce quasi quanto l’insorgenza di covid al rallentamento dell’economia cinese. Che si trova in un momento delicato negli assetti finanziari, privati e pubblici. E necessita di un rilancio dell’attività produttiva, non sopporta altre contrazioni.

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