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venerdì 10 gennaio 2014

Un po’ di bombe, per il petrolio a $100

Una dozzina d’anni di guerre per montare gli slavi del Sud (Jugoslavia) contro la Russia. Un’altra dozzina per  tenere il petrolio a 100 dollari (109, 93 per l’esattezza per l’Italia nel 2013), con guerre ovunque nel Medio Oriente e in Nord Africa. Non c’è altra storia nella storia di questo quarto di secolo dopo la caduta del Muro, e del sovietismo. Si dicono, ci diciamo, guerre umanitarie le prime, e di liberazione le seconde. Ma ognuno vede che sono affarismo, all’insegna dei monopoli, dell’energia e della finanza, che ci tengono in soggezione attraverso la crisi - la crisi in realtà è un succedersi di crisi, dell’occupazione, della finanza, della capacità produttiva (credito, investimenti, produttività) e di reddito, al coperto delle guerre. Doveva essere un mondo libero, è un mondo sotto padrone – non si parla più di Occidente, per la vergogna?
In Siria e in Irak, come già in Libia, Al Qaeda si manifesta per quello che è: non una formazione terroristica clandestina ma una forza militare, organizzata e approvvigionata, con logistica, commissariato e armamento in scala. La terribile Al Qaeda, nemica degli Stati Uniti e di ogni uomo di buona volontà, è sostenuta e finanziata dall’Arabia Saudita e dagli Emirati del Golfo, che è quanto dire dagli stessi Stati Uniti. E la benzina non ha nessuna ragione di costare due euro al litro, o poco meno. Se non per queste guerre continue che gli Usa ci impongono, in Afghanistan, Iraq, Egitto, Libia, Siria. La volevano fare perfino all’Iran, per incendiare il Golfo Persico. Il barile di petrolio non ha nessuna ragione di valere 100 dollari, dopo essere arrivato a 140,  se non per il principio della scarsità. La Cina, che ci portano a pretesto, c’era già quando bastavano 20 dollari. La scarsità si crea con le crisi – le guerre, il terrorismo, etc. Non valeva più di 15 dollari vent’anni fa, e 10 sarebbero bastati – si arrivava a 15 per tenere sul mercato il petrolio “marginale”, del Mare de Nord, dell’Alaska, a elevate profondità.
Ci sono realtà complottistiche che sfuggono a ogni ipotesi di complotto, talmente sono evidenti. Le compagnie petrolifere rigurgitano di utili – l’Eni fa utili, sul petrolio greggio e il gas, ogni anno fra 7 e 10 miliardi, cifre paperoniane. 

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