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domenica 28 febbraio 2016

La guerra in Libia è contro Parigi e Londra

Si faranno due guerre in Libia, una Usa-Italia, col beneplacito dell’Onu, e una Francia-Gran Bretagna? Fino ad ora sì, anche se la guerra non è dichiarata. Fu così che si fece nel 2011. Non una guerra tra i due schieramenti, ma una guerra dei due schieramenti, per una diversa idea della Libia. Ognuno naturalmente chiamato da un legittimo soggetto libico – l’asse Usa-Italia anche dall’Onu.
I due schieramenti combattono per due diverse soluzioni. Quelo Usa-Italia per una Libia unita, Francia e Inghilterra per la tripartizione, tra Bengasi, Tripoli e il Fezzan, ognuno in mano a potentati locali affiliati, a Londra quello di Bengasi, alla Francia quello del Sud sahariano.
È un modo di essere dell’Europa all’insegna delle vecchie rivalità coloniali. Ma non sorprendente: non c’è altra politica europea in materia di sicurezza e di difesa. Al punto che la Direzione politica estera e sicurezza di Bruxelles, quella Federica Mogherini, si astiene perfino dalle rituali dichiarazioni di buoni principi nelle quali si risolve.
La tripartizione della Libia è un vecchia idea anglo-francese, di quando l’Egitto era protettorato britannico e il Sud Sahara colonia francese. Con Bengasi (Cirenaica) legata all’Egitto e il Fezzan al Ciad e al Niger. Allora in chiave di politica coloniale. Sarkozy la rilanciò con l’intervento unilaterale del 2011, mirando alla suddivisione dei giacimenti di petrolio. 

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