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venerdì 19 aprile 2019

Giovani, siate giovani

Un’esortazione pasquale ai giovani. Ma pasquale per caso: non nel segno della resurrezione, il mistero della festa. Una predica lunga e grigia, forse in omaggio al sinodo che a ottobre il papa ha convocato sui giovani oggi – “Esortazione apostolica postsinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio” è il sottotitolo. Raccogliendo i suggerimenti, dice, del sinodo. Che però non si vedono: una pastorale religiosa che è solo etica, e perfino laica, poveramente, scolastica.
Gaetano Piccolo nella presentazione ha contato 58 volte la parola cuore, una ogni tre pagine. Cristo vivente è l’amico, quello che fa la strada assieme a noi. Perché ciò che è vivo si muove, contro l’inerzia e la rassegnazione. Come se i ragazzi mancassero di amicizia, e di iniziativa – il papa, o il sinodo, li crede veramente bamboccioni?
Si comincia con una modesta rassegna di tutti i giovani delle Scritture: David,  Salomone giovane. Cristo giovane, la chiesa giovane, la giovane Maria, le ragazze di Nazaret, i santi Giovanni, Sebastiano, Domenico Savio – con la notabile esclusione di san Luigi Gonzaga, e di santa Maria Goretti. Come incitamento a non abbattersi, se la scuola è difficile, il lavoro è difficile, i genitori sono difficili, la società è difficile. Una predica povera, di sociologia minore e minuta, da paleo maestro di scuola. “Siate buoni”, diceva Filippo Neri, “se potete”, il papa toglie l’inciso arguto, e dice: “Siate giovani”. Perché no.
Francesco, dal vivo, è vispo ed estroso. Ma quando fa il papa si camuffa: oltre che col francescanesimo, si copre coi predicozzi. Voleva veramente “aggiornarsi”, e aggironare la chiesa sui giovani? Ci vuole studio.
Francesco, Christus vivit, Paoline, pp. 188 € 2,50

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