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sabato 19 dicembre 2020

Napoli in giallo, umoristico

Un gioco di parole per una giornata ordinaria, la solita GdM, “Giornata di Merda”, benché sia la vigilia del santo Natale, che fila come un frecciarossa. Irreale, inverosimile e tutto, ma l’orchestrazione si prende l’attenzione – rima permettendo. De Giovanni dirà che a Napoli tutto è possibile, e invece no – altrimenti perché scriverne, in giallo poi? Mentre sono realistiche, finalmente, le “dimensioni” fisiche delle sue donne, la modestia del consultorio pubblico, la cattiveria della mamma con la figlia (non solo napoletana, per la verità: un  mistero, sfuggito anche a Freud).  
Una Giornata di Merda di Gelsomina Settembre detta Mina, assistente sociale di questa e di molte altre avventure (il racconto, il primo di Mina Settembre, è estratto dall’antologia Sellerio 2013, “Regalo di Natale”). Che invece ritrova il marito ripudiato in funzione per una volta utile, forse un nuovo flirt, il rispetto del portiere voyeur, e una camorra distratta e perdente.
Un titolo goliardico per un racconto spartiacque, di quando De Giovanni ha iniziato a propendere verso il giallo umoristico-satirico. L’unico metro possibile, si direbbe, da maestro di taglio napoletano che altrimenti non può venire a capo del suo mondo.  Con un cappottino rosso reminiscenza della “Felicie” di Simenon – al cui fascino cede il freddo Maigret?
Maurizio De Giovanni, Un giorno di Settembre a Natale, la Repubblica, pp. 47, gratuito col quotidiano

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