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giovedì 24 marzo 2011

I missili italiani non sono innocui

Sono missioni delicate, quelle dei caccia italiani, e non innocue. Molto più complesse e difficili che il rapido puntamento dell’obiettivo e sganciamento. I piloti di Trapani Pirgi sono specializzati nella caccia ai radar avversari attraverso l’uso di missili Harm (High-Speed Anti Radiation Missile), e ai siti avversari di missili anti-aerei. In questo secondo caso, l’armamento Harm è corredato anche di bombe a grappolo (cluster bombs), che s’indirizzano sullo stesso obiettivo individuato dalle radiazioni captate degli Harm, ma non con la stessa precisione.
I caccia Tornado, equipaggiati con gli Harm, sono peraltro scortati da altri caccia, Amx o F-104 Starfighter, pronti a colpire qualsiasi bersaglio si manifesti che contrasti i puntamento e l’attacco Harm. Nel 1999, com’è noto, nei tre mesi di guerra alla Serbia, furono lanciati 115 missili Harm, e “alcune centinaia” di bombe di vario tipo, comprese le micidiali cluster bomb.

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