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domenica 20 marzo 2011

La guerra europea è una risata

Venticinque pirla che ridono mentre dichiarano la guerra, più la ruota di scorta Ban-ki-moon e la Incredibile Clinton Doppio Grasso. Più due facce ingrugnite, della Merkel e di Berlusconi. È la foto di gruppo dell’Europa ieri a Parigi, convocata altezzosamente dal presidente più sciocco ed equivoco che la Francia abbia avuto da quando c’è la Quinta Repubblica. Per coronarlo Grande Capo della guerra che ha preparato per mesi. Per la quale i suoi aerei sono decollati ( se è vero che partivano dal territorio francese) prima della fine della cerimonia d’incoronazione.
Sul piano dei fatti l’Ue marca nell’occasione le sue note dissimmetrie, o faglie. La presunta uguaglianza dei suoi membri, anche di quella ventina che non contano nulla. L’assenza di una politica estera e di difesa comune. L’Italia sta con gli Stati uniti, la Germania per i fatti suoi, la Francia si diverte al capriccio di un presidente non più legittimato, eccetera. Il vecchio mercantilismo all’opera, sotto i proclami delle politiche comuni – si può investire, o fare una guerra, in alleanza con gli Usa ma non con la Francia. E su tutto l’indifferenza, quasi la cecità - si capisce che l’Europa venga da un Novecento così disastroso.

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