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martedì 22 marzo 2011

La Libia costerà caro

L’Ue sorridente a Parigi alla decisione di attaccare la Libia lo ha dimenticato per un attimo, ma il vincolo di bilancio già pesa più di ogni altra incognita nella guerra. Da dove tirare fuori i soldi per fare la guerra a Gheddafi? Tremonti si era appena impegnato col maestro Muti ad allentare i cordoni della Borsa verso la cultura che deve provvedere ora a esigenze ben più cospicue per finanziare la guerra.
Per la guerra Napolitano non ha preteso copertura. Del resto in Italia si va in guerra senza nemmeno un atto del Parlamento. Ma una variazione s’impone, una nota di bilancio: il dibattito domani in Parlamento sarà unanimistico, ma sullo sfondo dei prossimi tagli, o di una qualche imposizione fiscale, per finanziare la partecipazione alla guera. Non se ne parla perché anche l’opposizione, schierata dietro il presidente Napolitano, non vuole affrontare il rischio di un dibattito. Mentre Tremonti non ha interesse malgrado tutto a parlarne.
Il superministro dell’Economia sa che altre spese militari lo esporrebbero a una fine politica anticipata – da qualche tempo Tremonti dirada la presenza pubblica, i sondaggi gli imputano l’impopolarità dei tagli all’università e alla cultura, quasi un novello Amato. E tuttavia le spese militari vanno aumentate, a scapito di altre poste di bilancio. Né c’è elasticità possibile all’interno del bilancio della Difesa: le spese militari erano già state dichiarate intangibili a settembre, sebbene potessero consentire tagli ben più cospicui e meno dolorosi che quelli alla ricerca e alla cultura.
Poi ci saranno gli effetti collaterali. Uno, immediato, è qualche migliaio di libici morti sotto i bombardamenti. Non molti, certo, rispetto ai centomila, circa, uccisi dall’Italia nei vent’anni di colonialismo. E certo non è colpa dell’Italia. Ma l’altro effetto collaterale sarà il rincaro dell’energia – magari in coincidenza anche col blocco del nucleare che s’imporrà dopo Fukushima. Che sembra un’inezia – cos’è a fronte della democrazia in Libia (la democrazia in Libia…)? - ma riaccenderà l’inflazione: la ripresa, se c’era, sarà strangolata, la disoccupazione crescerà, i salari si ridurranno ulteriormente e il potere d’acquisto. E si complicherà la già complicata crisi finanziaria con l’aggressione all’euro. Senza complotto naturalmente, è la maniera d’essere dell’Occidente non più sfidato dall’Urss.

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