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sabato 23 aprile 2016

Ombre - 313


“Lo stile maschile riporta in auge normalità e semplicità”, promette “Io Donna”: blouson Armani € 1.100, polo Paul Smith € 550, T shirt senza marchio € 132, camicia in popeline di cotone Hermès,  camicia in seta e pantaloni Prada non hanno prezzo

Vanno tutti a Londra da qualche tempo: Boschi, Di Maio, chi capita.  Per “incontrare la City”, he non s’incontra, è una piovra, e per entrare ai Comuni – come qualsiasi comune cittadino curioso. A carico dello Stato, accampando doveri di rappresentanza istituzionali – sono tutti presidenti o vice di qualche commissione.

Ma c’è di peggio: i presidenti di qualcosa e i vice presidenti vanno a Londra, o a Parigi, o a New York, per “uscire sui giornali”: i giornali infatti mobilitano i corrispondenti per l’evento, e anzi mandano inviati al seguito. A carico dello Stato?

Fare il giornalista per seguire Di Maio in gita a Londra? Devono essere gravi le colpe del giornalismo per punirlo così. Duramente.

Per ogni euro di credito incagliato, le quattro banche fallite, e quelle in crisi come il Monte dei Paschi, si calcola ora che potevano recueperare un cinque per cento in più: tra i 20 e i 25 centesimi, e non i 17.35 calcolati a novembre. Si rifanno i calcoli sulla base dei dati delle nuove gestioni delle banche fallite. Ma allora il conteggio delle sofferenze, “che è costato all’Italia dieci miliardi”, secondo Federico Fubini e la Banca d’Italia, fu fatto da valutatori europei e dalla stessa Banca d’Italia, dalla gestione commissariale. Non c’è difesa?

Outing di Fausto Bertinotti in Comunione e Liberazione. Per carità, le conversioni ci sono sempre state, specie in limine. Ma allora: aridatece la religione? O quantomeno la compagnia delle Opere.

Serie incalcolabile di errori dell’arbitro Jon (Jonathan) Moss nella partita Leicester-West Ham. Tutti gravi e inspiegabili. Ma tutti indirizzati a un pareggio. Impossibile non credere che avesse scommesso sul pareggio, molto ben pagato data la previa performance del Leicester. Ma l’Inghilterra gli dà ragione: siamo inglesi, non siamo corrotti.

Celia Luca Bottura (“Rosiconi”) sul “Corriere della sera: “Dopo l’indagine su Potenza, nuovi guai per il vicepresidente di Confindustria, Lo Bello: pare che tempo fa abbia regalato un rigore alla Juve”. I due Lo Bello arbitri, Concetto e Rosario, padre e figlio, erano in effetti anti-Juve professi. Concetto, milanista, e poi deputato Dc, si vantava a Montecitorio di aver “fottuto” di Agnelli anche la moglie. Il giudice italico è equanime.

Il papa ridà la Comunione ai divorziati, pronto Berlusconi si presenta. Alla Fiera del Mobile, che non si faccia che non si vede.

“Trivele, ha votato il 34,7 per cento dei romani. Avrebbe vinto il Sì con l’88,7 per cento” – “Corriere della sera-Roma”. Allora è vero che un italiano su due non mastica la matematica?
Ottomila scrutatori (tre mila erano supplenti), un esercito in lunghe file si è presentato alla Fiera di Roma domenica per scrutinare il voto degli italiani all’estero. In 1.261 sezioni. Un immenso hangar è stato appositamente costruito dalla Protezione Civile per gli ottomila, al costo di un milione e 250 mila euro - un ottimo appaltino, facile facile. Per un milione di voti? Forse meno.

La Ferrari dietro la Red Bull. E un pilota Ferrari che sperona il compagno di scuderia alla partenza. Lo spettacolo non è mancato all’ultimo Gran Premio: erano cosa  erano ancora da vedere.

L’ennesimo record negativo della Ferrari targata Fiat, sicuramente non l’ultimo. I migliori piloti del momento, Alonso, Raikkonen, Vettel, strapagati e spremuti, senza succo. Per macchine e organizzazione di squadra non competitive. Si sarebbe tentati di dire il morbo italico: dove non c’è Marchionne, che è canadese, niente funziona.

O è l’incapacità di Fiat, padrone di Ferrari,  a pensare alto. Il gruppo ex torinese è stato bravissimo con la Chrysler, con a quale guadagna molto, mentre la la Merrcades ci stava arrivando al fallimento. Ma evidentemente non ci sa fare col lusso.

“Volevamo arrivare in Germania”, dice onesto Rashid, uno dei tra capi famiglia che il papa ospita in Vaticano, “ma adesso che siano qui a Roma tutto sommato ci piacerebbe restare”. Volevano andare in Germania per nessun motivo specifico, giusto perhé l’Europa è Germania, è il Nord Europa: il Mediterraneo, che è la metà dell’Europa, “non esiste” più.

Decenni di polemiche sulla veletta che le signore dovevano portare in visita al papa, milioni di colonne di giornale, poi Federica Mogherini va a Teheran e si presenta con lungo e voluminoso chador. Non davanti al papa, che nell’islam non c’è. E neppure davanti a un ayatollah, ce ne sono anche di non mondani, ma davanti a un laico, ininfluente ministro degli Esteri.  Mogherini è ben l’Europa, troppo furba.

Il Fondo per le Infrastrutture F2I ha “investito” 240 milioni nelle cliniche per anziani di Kos, l’azienda di De Benedetti - tessera n.1 del Pd. Che così liquida il socio uscente Ardian, con una lauta plusvalenza. Che poi si dividono? 


Ma l’aiuto Ue alla Turchia per i migranti sono 3 o sono 6 miliardi? Sono 6: tra il lusco e il brusco sono raddoppiati. Ma nessuno ci dice niente, anzi si meraviglia. Generosità? Paura di Angela Merkel?

Si sa pure che gli aiuti alla Turchia non vano ai migranti quanto al mercato dei migranti: polizia e

esercito turchi, onlus locali, rivenditori autorizzati (catene di supermarket) nei campi profughi, liberi ora di raddoppiare e triplicare i prezzi della disperazione. Ma non si dice, che notizia sarebbe?

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