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domenica 12 dicembre 2021

Cronache dell’altro mondo - bancarottiere (155)

Un’azione Amazon “vale” al Nasdaq di New York 3.444 euro – valeva venerdì sera, domani è atteso un altro record. Google, oggi Alphabet, ne vale 2.960. Facebook, oggi Meta, è più modesta, ma vale 329,75 dollari. Tesla, che naviga in perdita e non dà dividendi, vale 1.017 dollari, il doppio di un anno fa. Apple vale a Wall Street tre bilioni di dollari – ossia, nella terminologia americana, un milione di milioni: ne valeva 1 nel 2018, e 2 nel 2020.  
Nei due anni, ormai, della pandemia, dei lockdown e dell’attività economica ridotta, gli indici di Borsa a Wall Street hanno raddoppiato le quotazioni, registrando ogni giorno nuovi record storici.
La pax americana si è fondata nel Novecento sulla straordinaria potenza industriale. Benché contrappuntata – magnificata? – da periodici crac finanziari, rovinosi per i più. Da subito dopo l’indipendenza, dal 1837, l’anno della prima bolla speculativa, scoppiata il 10 maggio, col blocco di tutti i pagamenti, cui seguirono cinque anni di depressione economica profonda. Nel 1873 altri anni di depressione, soprattutto nel settore agricolo, allora preponderante, seguirono alla demonetizzazione dell’argento (una crisi a lungo labellata “il crimine del 1873”). Altre crisi di breve momento culminarono in quella più nota, il crac del 1929. Seguiranno la svalutazione tempestosa del dollaro del 1971, e poi le recenti “bolle” a ripetizione. Le dot.com nel 1999, le start-up della telefonia cellulare e dell’informatica portate senza ragione a quotazioni vertiginose, indifferenti al valore reale, il patrimonio, o l’avviamento, o l’innovazione reale, di mercato. E quella rovinosissima, soprattuto per l’Europa, dei mutui sub-prime, dei mutui bancari senza garanzie reali, e quindi del sistema bancario, del 2007-2008.  
Si possono pensare i crac ricorrenti come i salassi della vecchia medicina: spurghi periodici per purificare il corpo. Ma si sa che i salassi non funzionavano. Più perspicuamente, le crisi monetarie e bancarie ricorrenti funzionano come le insolvenze fraudolente per truffare i creditori. Il resto del mondo, ma anche gli americani, le masse inette: una forma di trasmissione forzosa del reddito, in un quadro complessivo di accumulazione. Nessuno studio conforta questa ipotesi, ma è quello che è avvenuto.

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