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mercoledì 15 dicembre 2021

Ombre - 592

Il pil in Germania si riprende di poco più dell’1 per cento nell’anno, e si contrae nel quarto trimestre. Mentre in Italia marcia a un più 6 per cento. Com’è possibile – la produzione italiana è sincrona con quella tedesca? Il pil aumenta in Italia grazia alla domanda interna, ai sussidi pubblici anti-Covid.

La quota dei risparmiatori, sui correntisti bancari, è scesa di un dieci per cento abbondante nel 2021, dal 55,1 al 48, 8 per cento. Mentre è cresciuto il risparmio “involontario”, cioè la liquidità in conto corrente non utilizzata, e in parte non utilizzabile (beni durevoli, viaggi, vacanze), stanti le tante restrizioni: nei ventidue mesi fino a ottobre 2021 la liquidità sui conti correnti è aumentata di 256 miliardi, di cui 130, 5 delle famiglie, e 126 delle imprese. I trasferimenti pubblici anti-covid hanno favorito alcuni e non altri.

Perché lo spread Btp-Bund tedesco a dieci anni era a 98 punti il 5 febbraio e a 129 ieri? Non si sa. Cioè si sa, ma non si dice.

Bruxelles, cioè l’Europa centrale, Francia compresa, critica i muri alle frontiere per farsi democratica e bella, ma vuole gli immigrati rispediti ai paesi d’entrata. Cioè ai paesi dei muri, Ungheria e Polonia, oltre che in n Grecia. Spagna e Italia. Mah!

E magari riusciranno a imporre questa sconcezza.

Da ultimo Gianluca Vacchi, perseguitato dalla Procura e dal Tribunale di Parma per diciotto anni per bancarotta fraudolenta, con una provvisionale di 120 milioni, contro una “presunta distrazione” di 29 milioni, ma in realtà senza aver mai sottratto un centesimo ai creditori di Parmalat, nel cui fallimento i giudici di Parma l’hanno coinvolto, infine assolto con formula piena. Si susseguono i delitti di Procure e Tribunali, non per errore, ma per incuria e strafottenza. Alcuni anche mortali, ma senza nessun esito. I responsabili nelle more hanno fatto carriera, come volevano con le false accuse, e la cosa finisce lì.

Curioso, ma non sbagliato, il no dei romani a intitolare l’Olimpico a Paolo Rossi, romanisti e laziali per una volta uniti nel coro: “Paolo non ha mai giocato a Roma, e semmai è simbolo della Juventus”. Che però, pur essendo quotata in Borsa, non ci pensa a capitalizzare sul nome, un asset pesante a nessun costo.

Nessuno è profeta in casa Juventus: Del Piero? Boniperti? John Charles?  Sarà la “vecchia” Torino? Si spiega l’unità d’Italia? Senza cuore.

Conchita De Gregorio incontra la fotografa romana di famiglia tunisina Takoua Ben Mohammed, che si fa fotografare a trent’anni col velo, e dice ridendo di averlo voluto contro la sua famiglia: “A dodici anni. Tutti mi dicevano di no, ma io volevo provare”. I genitori erano anzi contrari, ma lei non li ha ascoltati – “vengo da una famiglia libera, da una cultura libera. Mia nonna ha divorziato negli anni Quaranta…”. La libertà? Bisogna imparare a conoscere le donne arabe, ancorché non musulmane.

L’ad Orcel promette mari e monti, e Unicredit in Borsa vola del’11 per cento. In pochi minuti. Basta la parola.

È così che Unicredit oscilla tra 6 e 14 euro. Poco serio. Per una banca poi.

In attesa della fantasmagoria promessa di Orcel, intanto, agli investitori in Unicredit non un centesimo di ringraziamento. Le altre banche sì – non è vero che la Bce blocca i dividendi - Unicredit no.

Al Campidoglio non piace il maxigruppo dei bus di trasporto urbano, tra le aziende municipali di Roma, Milano e Napoli: “Non svendiamo i gioielli di famiglia”. Che a Roma sono l’Atac, un’azienda fallita (salvata dal Comune con giganteschi esborsi), e con un parco mezzi vetusto, “rinnovato” con acquisti di seconda e terza mano, che ogni giorno prendono fuoco. Destra o sinistra al Campidoglio, è sempre (piccolo) potere.

Allegro e disinvolto, il professore Ugo Mattei, professore di diritto, Presidente dell’Associazione Stefano Rodotà, del quale è stato collaboratore, animatore di una Commissione Dubbio e Precauzione (DuPre), e che si illustra “capo” dei No vax, dice su “la Repubblica” il governo illegale perché “noi Draghi non lo abbiamo votato”. “Neanche Conte”, ribatte Concetto Vecchio, l’intervistatore. Ma, il governo non lo vota il Parlamento? A volte i giornali, e i giuristi, sembrano assurdi.

Dunque, c’è un indice lgbtq dei nomi proibiti, l’app Shinigami Eyes.  Aprendo il quale, l’algoritmo che la anima mette in lista, colorandoli di rosso, i nomi delle persone che individua come omofobe. Tra esse per esempio l’illustre femminista Marina Terragni. Alla pari con Salvini. Bisogna sapere che Torquemada non era un perverso o un malvagio, era uno puro.

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