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sabato 3 giugno 2023

Cronache dell’altro mondo – di ricchi e poveri (234)

Troppi ricchi, troppo ricchi, e troppi poveri, di povertà diffusa e intollerabile. Peter Turchin, matematico russo-americano della complessità, figlio di Valentin, un dissidente esiliato da Mosca nel 1977, fondatore della “ciclodinamica”, lo studio matematico dei cicli storici e sociali, ha organizzato i suoi studenti in gruppi di studio sulle cause dei crolli degli imperi, e delle dissoluzioni dei popoli nei millenni. E ha trovato che due cause sono ricorrenti: troppo potere per i pochi molte afflizioni per i molti.
Le conclusioni dice fondate su “un database  di centinaia di società, per 10 mila anni”. Con l’esame di “dozzine di variabili, tra essi la popolazione, il benessere, le forme di governo, e la frequenza con cui i governanti vengono rovesciati, e le società si dissolvono. Con questo esito: “Il mix di eventi che portano alle crisi varia, ma due motivi dell’instabilità ricorrono”. Il primo è l’immiserimento del popolo. Il secondo, e più significativo, è “la overproduzione di élite”. Per “overproduzione di élite” intendendo “quando una società produce troppi super-ricchi e ultra-educati, e non abbastanza posizioni di élite per soddisfare le loro ambizioni”.
In questa divaricazione sarebbe entrata l’America da cinquant’anni: “Malgrado al crescita economica globale, la qualità della vita per la maggior parte degli americani è declinata. I ricchi sono diventati più ricchi, mentre i redditi e le retribuzioni della famiglia media americana hanno ristagnato”.
(P. Turchin,
America is headed Toward Collapse, “The Atlantic”, 2 giugno)

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