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martedì 14 ottobre 2025

E ora la valanga di sinistra

Cominciano le sberle per Meloni. In Toscana era scontata, ma non in quella misura. Beffata dal generale Vannacci, dalle beghe leghiste. 
Fra un mese perderà, con un suo candidato, anche in Campania, con le stesse percentuali. Oltre che in Puglia, dove non ci prova nemmeno. E potrebbe perdere perfino in Veneto.
Nel Veneto naturalmente no, ma che se ne possa fare l’ipotesi è già una mezza sconfitta. Come lo è farsi imbrigliare, con tre anni di anticipo, sulle candidature alla Regione Lombardia. Giusto per scontare subito la lite che ci sarà con Salvini – forse senza più la posizione di forza della presidenza del consiglio (questa XIXma legislatura finisce un anno prima). 
Anche nazionalmente, il carniere è mezzo vuoto. È pieno sul lato diplomatico e del rigore contabile, che però non hanno mai fatto votare nessuno. Si vota per il benessere – per il reddito. E qui il bilancio è vuoto: più tasse e non meno tasse (il taglio Irpef è d ridere). Con molti artifici. I più odiati le bollette più care del mondo, piene di iva sulle accise (sic) e di false “tasse di scopo”, con una patrimonialina di 25 euro al mese sull’elettricità per le seconde case, che tutti gli italiani hanno. E lo svuotamento delle spese detraibili – ormai non ci sono più medicinali, solo parafarmaci.  


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