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venerdì 16 dicembre 2022

Cronache dell’altro mondo – fraudolente (234)

Sam Bankman-Fried, il fondatore ed ex gestore della borsa delle criptomonete FTX, arrestato alle Bahamas per il collasso del suo impero monetario, è accusao di bancarotta fraudolenta - l’atto d’accusa parla di “frode intenzionale, pura e semplice”.
Bankman-Fried è accusato di essersi appropriato dei fondi Ftx per uso personale, per ripagare debiti incorsi col suo hedge fund, Alameda, e per avere donato milioni di dollari a candidati politici: circa 40 milioni nel 2022, per il voto di medio-termine del 4 novembre, e 76 milioni nel voto presidenziale del 2020. Finanziare i politici è legale negli Stati Uniti, ma Bankman-Fried è accusato di averlo fatto di nascosto, non pubblicamente – “in quella che potrebbe essere la maggiore infusione di denaro illegale nella politica americana da decenni”.
Le donazioni politiche di cui c’è traccia legale sono andate al partito Democratico: 6 milioni di dollari a vari comitati elettorali Democatici, per la Camera e per il Senato, 27 milioni a Protect Our Future PAC (Political Action Committee), un gruppo fondato per affrontare la pandemia, che ha speso 24,2 miloni per finanziare la campagna di 19 Democratici alle primarie.
In un’intervista a novembre Bankman-Fried spiegava di avere finanziato i Repubblicani, ma di meno, perché sono già di suo “superliberali”. E in nero, quini con finanziamenti non tracciabili.
Due collaboratori di Bankman-Fried, Ryan Salame e Nishad Singh, hanno finanzioato l’uno i Repubblicani, con 24,5 milioni di dollari, e il secondo i movimenti, “oltre 12 milioni” – tra essi 2,25 a Women Vote!, 1,1 milioni a un Victory Fund Lgbtq della Emily’s List (la maggiore organizazione femminista in politica, gestisce 700 milioni di fondi a sostegno delle donne candidate), e 1 milione a un Senate Majority Fund.
Singh e Bankmann-Fried insieme hanno donato 6 milioni nel 2022 alla campagna elettorale di Biden.
 

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