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mercoledì 5 febbraio 2025

Ombre - 759

Anticlimax alla Camera, alle dichiarazioni del governo sul caso Almasri: dibattito freddo, e presumibilmente per pochi, alla tanto strombazzata diretta su Rai 2 e Sky Tg24. Era prevedibile, ci vuole abilità per fare spettacolo parlando – e questa semmai l’hanno avuta i due ministri, composti e severi (sennò, che ministri sono?). È curioso che dei deputati, persone abili alla comunicazione, si esibiscano con toni falsi, allentando tensione e attenzione – le emittenti avevano messo il “pilota automatico”. Soprattutto i più giovani. Che si penserebbero più scafati in materia di  comunicazione.

 
“A Monfalcone (Gorizia) cinque studentesse dell’Istituto superiore Sandro Pertini, prima di entrare in classe la mattina e in una stanza appartata, vengono riconosciute da una referente per poi cominciare velate la lezione”, velate dalla testa ai piedi. Grande lezione di democrazia – povero Pertini? Di una regione che ha abolito la sanità pubblica – ha code d’attesa di due anni e più per le visite specialistiche e per tutti gli esami di laboratorio, a partire dalla mammografia.
 
Raccapricciante la conferenza stampa al caminetto di Trump, che esponeva il suo progetto di  “Riviera di Gaza”, e lo ripeteva, tema unico della chilometrica esibizione. Raccapricciante per il Netanyahu sorridente, anzi ridente, che ogni tanto s’inquadrava - appositamente invitato, per l’annuncio? Col caminetto acceso, alle cinque del pomeriggio, per accentuare la Gemütlichkeit, la familiarità. E con la massa dei giornalisti, altrimenti feroci con Trump, partecipe della bella idea. La deportazione di una popolazione, nel 2024. In massa: oggi i due milioni di Gaza, domani i tre della Cisgiordania, e i 3 o 400 mila di Gerusalemme. Una pulizizia etnica. A opera del Paese guida della democrazia nel mondo. E di un Paese ebraico. Una farsa tragica.
 
Curioso che lo “sviluppo immobiliare” di Gaza, come Riviera per ricchi israeliani, non sia argomento per i giornali – non è una sorpresa, ma solo questo sito l’ha segnalato, ed è tutto dire
http://www.antiit.com/2025/01/ombre-757.html
Giornali per i quali Trump è sempre un tycoon, un immobiliarista, un arricchito, ma non in questo caso. Non si capisce? Non si vuole? Non si deve?
 
Si liquida il traffico campano di permessi di soggiorno per immigrati, a 7.000 euro (settemila…), come un caso, la delinquenza di poche persone. Sfugge quello che a tutti risulta, e non per l’inchiesta campana: che attorno all’immigrazione irregolare c’è un vasto mercato, anche avvocatesco, anche commercialistico, anche giudiziario (sic!), di diritti d’asilo. Anche perché, certo, obiezioni?, non c’è una sola democrazia in Africa, o nell’Arco della Crisi islamico, dal Marocco al Bangladesh.
 
Ora che anche Lollobrigida viene incoronato da Politico.eu, dopo Meloni, e dopo Giorgetti, come miglior ministro europeo, è per questo che monta l’“aria di crisi” attorno al governo, per la novità?  Che il governo fosse di destra si sapeva. Ora intervengono le graduatorie di Politico.eu, che non si può dire di destra, e dicono che il governo sta facendo bene. È per questo che bisogna abbatterlo, dalle finte sinistre di Elkann e Urbano Cairo? Si fanno schermo perfino di Lo Voi.
 
Per converso non un commento, nemmeno una battuta, sulla pretesa del governo di salvaguardare l’“italianità” di Generali, colpevole di puntare al mercato francese, tramite Mps (non era fallita?). E di Bpm, il cui maggiore azionista è francese, dalle mire di Unicredit, “una multinazionale”, con “banche all’estero” e “azionisti stranieri”. Mentre svolge solo un’occupazione senza precedenti, da quarant’anni in qua, del mondo bancario. Nemmeno una critica velata, un sussurro?
 
“La Libia era ed è una questione di interesse nazionale al suo livello più alto: la sicurezza, cioè l’incolumità anche fisica di ogni cittadino. Un pezzo grande di sicurezza nazionale si gioca fuori dai confini nazionali”. Dice cose giuste l’ex ministro dell’Interno Minniti sul “Corriere della sera”, per chi abbia solo una cognizione geografica (la mappa) delle cose.  Ma per dirlo ha dovuto lasciare il Pd (“da non pentito”).
 
Dice anche un’altra cosa Minniti, sottosegretario nel 1998, quando D’Alema accolse il leader curdo di Turchia Očalan come rifugiato politico, e poi dovete espellerlo come terrorista: “I tedeschi non ce ne chiesero l’estradizione, benché avessero emesso contro di lui un mandato di cattura per terrorismo: c’erano in Germania le comunità turca e curda più importanti d’Europa…”. La Germania sempre spara il colpo e nasconde la mano – come con Almasri?
 
Li Gotti, l’avvocato che ha fatto fortuna con i “pentiti” di mafia, ha aperto la strada, e adesso è folla di avvocati in cerca di un africano per denunciare Almastri come torturatore e Meloni come favoreggiatrice. Altrove sarebbe da ridere, ma gli “avvocati” in Italia sono più rispettati dei giudici (“danno notizie”), ed è tutto dire.
Il problema però resta: questi avvocati a percentuale non faranno un favore a Meloni, la “pura e dura” - che comunque non sarà condannata, Lo Voi o non Lo Voi, nemmeno processata? Un favore politico. E dunque la percentuale, chi la paga?
 
Roberto Giacobbo, il divulgatore gigante di cultura e buon ambiente, ha un dubbio e un cruccio: “Perché ai miei sei bassotti regolarmente scappa la pipì a cento metri dal portone, dopo tre ore di passeggiata”. Per due o tre volte al giorno, presumibilmente. Una pipì innocua – buona da leccare, da altri bassotti, e non? Si va alla transizione in mezzo agli escrementi.
 
La prima o seconda cosa che fa Trump, votato soprattutto dai meno favoriti, middle-eastern disoccupati, meridionali poveri, latinos, e anche afro, è aumentare i dazi all’importazione. Che saranno pagati all’80 per cento (ci sono tre aggravi possibili dei dazi, per gli esportatori o gli importatori, se se ne assumono l’onere comprimendo i margini, oppure, solitamente, per i consumatori) dai suoi elettori: i dazi di Trump colpiscono soprattutto consumi primari, ortofrutta (Messico) e combustibili (Canada). La politica è indipendente dall’economia – dalla borsa della spesa?
 
Gabriele Romagnoli non si dà pace, riscrive e ripubblica la difesa di un amico di sempre, un, ex, “ragazzo altissimo (più di me che sono un metro e novanta)” e mite, Andrea Rossi, condannato all’ergastolo per assassinio. A Perugia, alle udienze per la revisione del processo, scrive, un paio di mesi fa, “ho sentito due periti, quello di parte e quello della corte, spostare la morte a un’ora in cui l’imputato aveva infine un alibi, ma è stato deciso di non tenerne conto”. Ma ha pur sempre “fede nella giustizia”. Che vorrà dire?

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