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domenica 30 aprile 2017

Ombre - 364

Quattro magazine culturali a fine settimana, “La lettura”, “Robinson”, “L’Espresso”, “Il Sole 24 Ore Domenica”, 93 libri recensiti o presentati, 53 mostre, e niente di appetibile – giusto De Simone, ma il maestro ha il vezzo di vendere i suoi appetitosi libri a prezzo carissimo, dagli 80 in su. Un’editoria senza un libro interessante? Un giornalismo culturale che non sa leggere?

Il presidente del Senato Grasso non sa nulla, nella migliore delle ipotesi, dei traffici sugli immigrati. Ma non si perita di bacchettare, non richiesto, il Pm di Catania, suo (ex) collega. Giudice morde giudice.
Anche: siciliano morde siciliano.

“Riforma Inpgi: da maggio la trattenuta sulla pensione per il contributo di solidarietà”, annuncia trionfale il sito dell’istituto di previdenza dei giornalisti. Una trattenuta è una riforma?
Una trattenuta a nessun fine utile, una “solidarietà intergenerazionale” che è solo un artificio per ridurre il deficit di una cattiva gestione. L'ipocrisia arriva tra i giornalisti alla previdenza?
Stupidità non può essere.

“«Ong pagate da scafisti», bufera sul pm”, titola “la Repubblica, cui lo stesso pm si confida in intervista. Senza dire che è un business ricco, domiciliato in paradisi fiscali e penali.

Dopo aver fatto di tutto in sei mesi per non dirci nulla di Trump, se non che è un riccone, “la Repubblica” lo omaggio addirittura con uno speciale: “Perché il popolo di Trump continua ad amarlo”. Ad opera dello stesso giornalista Rampini che ha finora oscurato il presidente Usa. Una caduta da cavallo?

Ma, poi, il giornale ex di Scalfari si riprende: “Da 30 anni mezza Palm Beach detesta il tycoon” Trump. Cioè, non tutta Palm Beach, l’altra metà è con lui?

Novità a “Striscia la notizia”, il giornale dell’irriverenza: un servizio fuori ordinanza, di Antonio Casanova, spiega che dietro il premio Strega c’è Arnaldo Colasanti. Che non sappiamo chi sia, ma “Striscia” ci assicura che è anche il deus ex machina - – in letteratura il latinorum è d’obbligo - del Salone del libro di Torino.
Stupore degli ascoltatori abituali di “Striscia”: che vorrà dire (Casanova è un illusionista)?

Il servizio velenoso su Colasanti e i sui libri avvelenati, a Roma (Strega) e a Torino, l’inviato di “Striscia” Moreno Morello tenta poi di farlo commentare a Tempo di libri, la fiera con cui Milano ha tentato di surrogarsi Torino anche in questo (piccolo) business. Ma in campo stretto e strettissimo, che non si veda che la fiera è un flop, deserta.
Il mago Casanova serviva per propagandare, surrettiziamente, Tempo di libri?

Si ascolta Emiliano su Sky con stupore: candidato presidente del consiglio? Un giudice che fu sindaco di Bari per grazia di D’Alema. Riconfermato dal giudice Scelsi e la giornalista Sarzanini, che s’inventarono la D’Addario quando i baresi andavano a silurarlo al ballottaggio. Che dopo un anno dal provvidenziale “intervento” elettorale Emiliano premiò con una licenza alberghiera, benché la donna fosse schedata.

Lo stesso Emiliano che ha aperto Bari alle mafie: bische, sale giochi, spaccio. Cautelandosi con un’ordinanza, che fa divieto ai cittadini di “sguardi di vendetta”.

Dunque, sette anni di vacanza pagata, dallo Stato, e perché l’Alitalia doveva votare per i tagli? La vacanza pagata si chiama cassa integrazione, ma per modo di dire: gli assegni vanno da 2 mila a 10 mila euro, netti, al mese. Più gli assegni familiari e i contributi sociali.
Pagati in teoria dalla cassa mutua dei lavoratori dell’aria. Che però è a secco, e prima o poi toccherà all’Inps. Morale della favola?

“L’Italia  il paese di Masaniello”, proclama Raffaele Catone, il presidente dell’Autorità anti-Corruzione, Anac. Da buon napoletano senza interrogarsi. Quale Italia?

“Fs e Poste servono allo Stato?”, chiede il “Corriere della sera Economia”. E chi gestisce le assunzioni, sennò? E i trasferimenti?

L’inefficienza delle banche ha qualcosa di soprannaturale. Restringono i ruoli, restringono il personale, che si penserebbe per questo meglio formato, ma si organizzano – tempi e procedure – su sprechi di lavoro e intelligenza inauditi. Ci vogliono mesi per la pratica di uno o due minuti. Aprire un conto, o chiuderlo, richiede raccomandate multiple, appuntamenti, minutaglie. Ogni volta con una dozzina di firme, e malloppi di stampati che nessuno sfoglia. Un mutuo prende sei mesi, quando va bene.

Arriva Trump e scompaiono, quasi, gli immigrati illegali negli Usa. Che erano il doppio di quelli che lamenta l’Europa. Senza nemmeno il muro che Trump voleva erigere. Basta la parola? C’è un’organizzazione dietro i clandestini?

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