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lunedì 5 dicembre 2022

Il Non Occidente

Nella nuova guerra fredda, o a distanza, con la Russia riemerge in forma di “Non Occidente” il vecchio Terzo Mondo, reduce dal colonialismo. L’umanità che intorno al 1955 si riunì a Bandung, in Indonesia, a iniziativa della Cina di Mao e Zhu Enlai, cui si accodò l’India di Nehru, per prendere le distanze dall’Occidente e dalla Russia sovietica. In realtà uno schieramento asimmetrico: nella bilancia mondiale indeboliva l’Occidente, riducendolo a Stati Uniti e Europa
occidentale, e per questo stesso motivo giocava a favore del Patto di Varsavia, l’alleanza militare del polo sovietico.
Il Non Occidente che ora si teorizza comprende Cina e India, come allora, con i molti paesi asiatici, Indonesia, Malesia, etc.. Con in più il Sudafrica, l’Iran e la Turchia.
Il nuovo concetto è stato elaborato a Mosca, nel corso della guerra all’Ucraina. In particolare dal presidente del Consiglio di Politica Estera e di Difesa, Sergei Karaganov, e del direttore di “Russia in Global Affairs”, Fjodor Lukyanov. Ma in chiave (auto)critica: come paesi che, pur non condannando la Russia, si astengono però dal prendere posizione per un ordine mondiale “più 
equilibrato”, cioè non americanocentrico.
 

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