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domenica 27 maggio 2018

E ora, Mattarella?

Nello psicodramma ai tg delle venti un fatto si imponeva: il naufragio completo su tutti i fronti che il presidente della Repubblica evocava con l’annuncio che il governo non si farà come se ne fosse una liberazione. Non sul fronte dello spread, che non potrà non galoppare da domani: più debito più sacrifici. Non sul fronte europeo: non per la difesa degli interessi italiani, e non per la stessa riforma della Ue, e forse dell’euro, che pure l’asse Berlino-Parigi sembra infine accettare. Non su quello della credibilità dell’Italia, di fronte agli attacchi tedeschi di cui Mattarella si è doluto. Né sul più vasto scacchiere internazionale, dalla Libia alla Russia, dove interessi europei concorrenti scavano trincee contro lItalia. Né Mattarella ha una soluzione alternativa per il governo: dopo aver lamentato che Conte non fosse un parlamentare eletto, vuole Cottarelli che, nonché non eletto, non nemmeno professore, è un contabile. 
Nessun governo non è migliore mai di un governo.

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