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sabato 2 giugno 2018

Montalbano traditore

Due morti, quasi tre, senza assassinio, senza assassini. E tre passioni. Per il teatro, sublimata al limite della follia – il similvero invece del verosimile. Per la patria e l’umanità, come sempre in Camilleri: qui per i giovani cui un mondo viene lasciato senza futuro – senza lavoro. E la passione amorosa: Montalbano s’innamora, di brutto, una passione che non lo fa ragionare – non lo fa dormire, non lo fa mangiare, lo straluna, le solite cose.
È un altro Montalbano. Con rigaggio inutile – nato forse nella perplessità? Con squarci lirici, mediati da Patrizia Cavalli, Szymborska, e l’inevitabile Neruda. Poco reattivo oppure brusco, insocievole. Ma più che mai si conferma il vecchio “fascistone” – come spiega la sua irresistibile giovane passione amorosa (e la non cura di Livia). Uno di quelli dell’Io-io, tanto buono.
Andrea Camilleri, Il metodo Catalanotti, Sellerio, pp. 293 € 14

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