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venerdì 6 gennaio 2023

Cretinismo governativo

Un giorno un ministro, poniamo Crosetto, si bea a criticare la Banca centrale europea in un’intervista col massimo giornale di opposizione, “la Repubblica”. Che il giorno dopo naturalmente riempie le pagine di critiche e sberleffi alle sue esternazioni. Ma Crosetto insiste, e il giorno successivo, cioè oggi, vanta sul “Corriere dela sera”, pur essendo un mite, il diritto del governo a usare il machete tra i funzionari pubblici alti in grado. Facile prevedere gli sberleffi domani al senso dello Stato del ministro della Difesa.
E non si capisce. Non si capisce perché un ministro s’impantani in giornali di opposizione. Si affatichi per aprire loro varchi e anzi autostrade di critica. Quale può essere la ragione?
Usa per i deputati - usava, quando si citava Marx – la categoria del “cretinismo parlamentare”, “malattia che relega chi ne è colpito in un mondo immaginario, togliendo ogni senso, ogni ricordo, ogni comprensione del rozzo mondo esterno”. Sarà così anche per i ministri?
Si trova la categoria di Marx nel saggio “Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte”, 1852. Crosetto ha in mente un 18 Brumaio (il 18 Brumaio, 9 novembre 1799, Napoleone fece il colpo di Stato contro il Direttorio)? Questo è da escludere, Crosetto essendo, oltre che un mite, il patrono, e un fedelissimo, del presidente del consiglio. Ma allora?

 

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