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giovedì 15 giugno 2023

Cronache dell’altro mondo – diplomatiche (235)

“Luigi R. Einaudi, nipote del presidente Luigi, ha lavorato nel Dipartimento di Stato americano con leader democratici e repubblicani. Tre cose, dice, mancano all’approccio internazionale degli Stati Uniti: «Capacità di stare a sentire gli altri, rispetto della sovranità, capire che la democrazia si costruisce dentro i paesi ma anche tra di loro»”. Intervista con Viviana Mazza, su “La Lettura”.
Luigi R. è figlio di Mario Einaudi, che nel 1936 scese di andare a insegnare in un’università inglese. La famiglia emigrata in America nel dopoguerra, il giovane Luigi scelse di fare il servizio militare negli Stati Uniti, divenendone automaticamente cittadino. Luigi sta per il nonno Einaudi, R. per Roberto, il nonno materno, Roberto Michels, il sociologo tedesco-italiano infatuato invece del fascismo.  
“Ci siamo tirati indietro dalla ratifica di trattati internazionali”, dice ancora l’ex diplomatico Einaudi. E: “Diciamo di volere un ordine basato sullo stato di diritto, ma vogliamo un sistema con regole nostre anziché negoziate con gli altri. Crediamo in noi stessi e nella nostra forza e dimentichiamo quella altrui”.
“In America c’è una tradizione di violenza preventiva”, dice ancora.

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