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Il Consiglio Nazionale del Ridicolo
E se il cattivone Trump caccerà gli studiosi
stranieri, l’Italia se li prenderà. E come no, ha esche buone? Perché è difficile
che abbocchino – un ricercatore che per qualche motivo abbia scelto l’Italia
impiega in genere un anno buono solo per il permesso di soggiorno (se ha qualche
“amicizia”, qualche “spinta”). Alla “cacciata” di Trump ora si presenta con un
Consiglio Nazionale delle Ricerche, che dovrebbe coordinare rientri e nuovi
arrivi, senza più organi direttivi, e con i fondi – le voci di spesa – bloccati,
circa 225 milioni.
Il Consiglio è scaduto e il governo non lo ha
rinnovato. Senza nemmeno dire perché. Come esca ai giornalisti mormorano di un
possibile commissariamento, ma non ci sono i presupposti. E poi non si vede perché
punire la ricerca scientifica col commissariamento, invece di un atto dovuto,
la nomina degli organi direttivi, presidente e consiglio.
Si vuole che il Cnr rientri nello spoil system, che le nomine siano politiche. Ma nemmeno a
questo il governo ha provveduto. È diviso tra Forza Italia, che ha il ministero
di sorveglianza, il Mur, e Noi Moderati, che avrebbero voluto confermare la
presidente uscente, Carrozza, e Salvini, che non la vuole. Ma non sanno trovare
un sostituto.
Non hanno nemmeno attivato la procedura prevista
dallo statuto del 2009: aprire le candidature e nominare il Comitato di esperti
che le valuti e consegni al governo una rosa di cinque - il Comitato lo hanno nominato, ma per non fare nessuna cinquina. Meloni e Salvini non ne
hanno una buona? Sarebbe da ridere se non fosse una cosa seria.
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