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martedì 11 settembre 2007

ll danno è della Ferrari

Giovedì la Fia non farà nulla contro McLaren – le toglierà il campionato costruttori, ma sai che pena. Forse non ne ha motivo, e comunque non può: la Formula Uno è inglese e, si sa, gli inglesi non si corrompono e non rubano. L’unico uomo nero dell’affare è Alonso, che è latino, e quindi rissoso, spione, traditore - mentre Hamilton, che viene messo in prima posizione e viene fatto vincere, è angelico, essendo inglese (finalmente gli inglesi vinceranno qualcosa, va bene che agli inglesi basta solamente concorrere, ma isomma). Tutto questo è però marginale, vittima dello scandalo è, e rimarrà, la Ferrari, che ne resta inspiegabilmente scossa, sbaglia l’idraulica, sbaglia l’alimentazione, sbaglia perfino al pit stop. Mentre McLaren sembra galvanizzarsi, e vince perfino i gran premi persi. Per la Ferrari è il terzo anno di “errori”, intervallato da una scelta inspiegabile del pilota pilota: non Alonso, indiscutibilmente migliore in pista, nei collaudi, e nell’ingegneria, e il più simpatico di tutti, ma l’impalpabile Raikkonen.
L’anno scorso sono stati “errori” di Schumacher, false precedenze, errori di organizzazione, a far vincere Renault, per il secondo anno consecutivo, e spezzare lo stucchevole predominio Ferrari-Schumacher. Si può ipotizzare che la casa modenese sia all’improvviso divenuta debole di nervi. Ma, se c’è una logica, MacLaren vincerà questo e ancora un altro anno, e poi, forse, si rivedrà Ferrari. È solo un fatto di nuove attrazioni al circo.

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