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domenica 17 febbraio 2008

Veltroni-Di Pietro, chi tiene per le palle chi

No a brutto muso ai socialisti, ni ai raducali, il solo Di Pietro va bene per Veltroni, che per lui si scomoda personalmente. È una novità totale. Si penserebbe Veltroni immune dall’ipoteca giudiziaria, per essere il partito dei giudici di sua personale estrazione, e cioè della Fgci quando la governava lui. A Roma se ne sono avuti segni tangibili: il sindaco dimissionario ha appaltato perfino lo sventramento del Pincio (un parcheggio di sette piani, invece della terrazza….) e nessuno gliene chiede conto, né l'architetto Galloni né la Procura della Repubblica – Federica Galloni sarebbe la Sovrintendente ai Monumenti e al Paesaggio di Roma. E invece evidentemente non è così: Veltroni, che con tutti gli altri corre da solo, ha bisogno del partito giustizialista, il partito di Orlando e Travaglio. E' o non è il Pd il "partito che fa" di Matteo Colaninno, di buona "razza padana", erede delle fortune fiscali del papà Roberto?

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