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mercoledì 14 gennaio 2009

Le masse islamiche si vogliono governate

Per protestare contro la guerra a Gaza, le “masse” islamiche hanno marciato sabato 3 gennaio 2009 in tutte le città italiane, e a Milano e Bologna hanno pregato bocconi in piazza del Duomo e sul sagrato di San Petronio. Per due foto che sono un piccolo 11 Settembre, hanno fatto il giro del mondo e resteranno negli annali. Con organizzazione perfetta, senza spintoni e senza incidenti. Ma dopo avere bruciato le bandiere di Israele, che in Italia è reato.
Abdelhamid Shaari, “imam” di Milano, si è poi detto sicuro che la preghiera è nata “dal caso”, e ha chiesto scusa al cardinale. Non ha titoli Shaari, non che si sappia, imam può dirsi chiunque, anche chi sa solo le formule della preghiera e i riti in cui si esprime. Ma è un terrorista pentito e quindi ha fatto testo. Beffardo, l’“imam” ha potuto posare cardinalizio a fronte dell’ingenuo cardinale di Milano, con la scusa di chiedergli scusa.
Poi, una settimana dopo, la stessa occupazione si è riprodotta al centro di Milano, questa volta in piazza della Repubblica, per avere sullo sfondo delle “masse” piegate nella preghiera il grattacielo Pirelli. Ma questo è il nodo del rapporto con gli islamici, che in tutti i paesi europei sono il secondo gruppo religioso. E, in prevalenza arabi, anche il secondo gruppo etnico, checché arabo voglia dire. Che non c’è lealtà, gli islamici non ritengono di dover essere leali in questi stessi paesi europei, dove peraltro sono ospiti recenti.
Il fatto è emerso in Germania, dove gli islamici turchi sono presenti da più tempo e in più gran numero, pienamente integrati a scuola, nella sanità e nelle abitazioni, nel senso che hanno avuto un trattamento preferenziale. Al quale hanno risposto con la stessa insolenza. La Germania è ora l’avversario più determinato all’entrata della Turchia nella Ue. Analogo atteggiamento dei magrebini in Francia è stato cortocircuitato tre anni da Sarkozy quand’era ministro dell’Interno. Si è sgonfiato, ma tuttora determina un’ondata xenofoba in un paese che pure è stato sempre il più ospitale in Europa: i pettegolezzi orrendi contro la ministra Rachida Dati nascono dal solo fatto che è di famiglia algerina. La piena integrazione degli islamici in Gran Bretagna è ferma dagli attentati alla metropolitana di Londra, che hanno determinato l’abbandono del multiculturalismo come insegna politica.
Che gli islamici vadano trattati in punta di bastone, perché praticano la taqyiah, la dissimulazione, e non saranno mai leali, è vecchia scienza coloniale. Che evidentemente non è superata. Le democrazie contemporanee, anche non multicuturali, e il deficit demografico europeo non consentono più le politiche del bastone. Ma l’irenismo non è una soluzione. Nell’interesse delle stesse masse arab. e sradicate in Italia e in Europa, altrimenti preda degli “imam” alla Shaari, di ogni intrigante politico

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