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venerdì 23 marzo 2018

Appalti, fisco, abusi (117)

L’amministrazione 5 Stelle di Roma non mette in sicurezza strade e marciapiedi per il secondo inverno di fila, e non rimuove le piante spezzate di questo inverno, in attesa degli appalti “secondo le regole”. Manda però per le strade e gli spazi verdi squadre di avventizi non di mestiere, che fanno finta di risolvere le emergenze, con scritte e casacche Roma Capitale. Tanti mini-appalti inutili sono più “in regola” dell’appalto risolutivo.

Una bolletta elettrica con zero consumi fatturati paga 14 euro per il trasporto dell’energia elettrica, e la gestione del contatore, e 22 euro per “oneri di sistema”, per le fonti cosiddette alternative.
Per un consumo stimato di appena 18 kWh, Eni imputa 21 euro per trasporto luce e gestione contatore, e 32,5 per “oneri di sistema”. Una patrimoniale surrettizia, un’altra Imu, per servizi al consumo.

I numeri verdi di Eni e Enel spiegano che l’aggravio è sulle seconde case. Cioè su tutti - chi in Italia non ha una seconda casa in eredità da accudire? Ma non è così: su una fornitura residenziale Enel fattura, su una bolletta di 28 giorni, ben 9 euro per il trasporto e per la gestione del contatore, e 20 per “oneri di sistema”. Se non è una tassa, è un furto, una truffa?

Le società di servizi elettrici hanno introdotto l’aggravio due mesi fa con la solita lettera burocratica, in cui, rinviando a delibere e dpr di varia denominazione e altre fonti giuridiche di ignota esistenza, comunicano una cosa incomprensibile. Che di fatto è la patrimoniale servizi al consumo. Senza che nessuno lo spieghi: non il governo, non l’Autorità di settore, non i media – ai quali viene dato in pasto invece l’aumento, minimo, della “materia energia”, quota ormai irrisoria della bolletta. Quanto alle associazioni a difesa dei consumatori, si vede che ce n’è abbastanza anche per loro.


“Oneri di sistema” è una tassa a beneficio delle fonti di energia cosiddette alternative.  Cioè di Enel, per i vecchissimi pianti idroelettrici, armottizzati da decenni. E per i “draghi” del fotovoltaico e dell’eolico. Che tutti, Enel incluso, celebrano in Borsa con utili stratosferici. 

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