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lunedì 25 marzo 2019

Anche Mps ha diritto ai danni Ue


Possono chiedere i danni anche gli azionisti del Monte dei Paschi? È la strada aperta oggi su “L’Economia” da Falciai, l’imprenditore toscano che da presidente traghettò la banca nel 2016-2017 fuori dall’insolvenza. Mps fu torchiata senza motivo non soltanto dalla Vigilanza della Bce, come si sapeva, ma anche dalla Direzione Concorrenza di Bruxelles, la DcComp che la Corte Europea ha condannato l’altra settimana. Indirettamente, spiega Falciaa, e direttamente.
Indirettamente per il motivo già noto: il no della DcComp all’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi, “strumento italiano, privato, finanziato dal sistema bancario (e non dallo Stato, sottinteso, n.d.r.),” sicuramente ha creato problemi” a tutti. Quanto al Monte dei Paschi, spiega lungamente Falciai, “pur essendo già in un piano di ristrutturazione sotto l’egida Bce e DgComp, ci imposero di sottostare agli stress test.  Fu come far correre la maratona a un convalescente”.
Fu una misura iugulatoria, spiega ancora Falciai. Sulla base di un dato e una considerazione. Mps superò gli stress test, “tranne che nello scenario estremo. Fu obbligata a pubblicare il risultato e ciò ne minò la credibilità. Con una banca tedesca non sarebbe successo” – cioè la banca tedesca non sarebbe stata costretta a pubblicare lo scenario estremo (non furono nemmeno sottoposte a stress test, benché semi-insolventi).

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