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giovedì 4 luglio 2019

La politica della giudice Vella


È chiaro che la giudice Vella ha voluto fare una sentenza politica, derubricando la Guarda di Finanza e la motovedetta della Guardia di Finanza  a corpo e mezzo borghese e non militare. Però non vuole che si dica. Cioè sì, vuole che si dica nei circoli politici amici, ma non altrove. È l’ipocrisia che si mangia la sinistra.
La giustizia politica che imperversa da quarant’anni ha divorato la politica, lasciandola in balia di Grillo e di Salvini. È l’arma tradizionalmente dei governi monocratici, fascisti, dittatoriali. È l’arma in Italia della sinistra, da harakiri – Salvini farà un monumento a questa Vella.
È chiaro che la capitana tedesca ha voluto fare un gesto politico, puntando su Lampedusa, raccogliendo quanti africani le bastavano in ostaggio, tenendoli per due settimane in stallo, e alla fine forzando il blocco. Ma questo non si dice, ha fatto solo un atto umanitario. Sono racconti che non reggono.
“Una nave italiana con equipaggio italiano avesse forzato le leggi tedesche, entrando di forza in un porto tedesco e mettendo a rischio le vite di militari tedeschi, avrebbe trovato un giudice che liberava il comandante?”. Si rilancia l’ipotesi di Salvini come segno di fascismo, e questo dice che, oltre alla malafede, nella sinistra domina la stupidità – non vedere l’ovvio.

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