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lunedì 28 dicembre 2020

Anche il virus è nordico

Il covid-19 (infezione polmonare) è nordico? Non si dice – non si può dire? - ma è l’evidenza.
Nel bilancio dei decessi per covid-19 al 16 dicembre, stilato dall’Istituto Superiore di Sanità, il 65,2 per cento dei pazienti deceduti come Sars-Cov-2 positivi (41.413 su 63.562) è registrato in Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia-Romagna. Con pesi diversi per le quattro regioni, ma con percentuali totali analoghe nelle tre fasi della pandemia come registrate dall’Iss, marzo-maggio, giugno-settembre, ottobre-15 dicembre – solo nella terza fase la percentuale è leggermente minore, 49,5
In alternativa a una predisposizione locale (climatica, territoriale, edilizia, urbanistica, alimentare, di stile di vita), si può spiegare la concentrazione di contagi e decessi con una disarticolazione del sistema sanitario, di prevenzione e cura. È possibile: sono le regioni, la “rossa” Emilia-Romagna compresa,  dove il privato è stato privilegiato nella spesa per la salute. Ma le statistiche delle morti per tubercolosi, ancora negli anni tra le due guerre, danno le stesse regioni quelle più colpite – insieme con le province di Nuoro e Brindisi.

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