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domenica 14 agosto 2022

Ombre - 628

L’aggressore di Rushdie è o non è dei pasdaran? O dei servizi iraniani? Legarlo a Teheran, o agli affiliati Hezbollah libanesi, lo farebbe un terrorista. Come se non esserlo, essere un americano islamico cresciuto nell’oltranzismo (fondamentalismo) iraniano non fosse peggio.

Con discrezione ma sensibilmente, all’unisono, i “grandi giornali”, compresa “la Repubblica” che la vorrebbe fascista, hanno migliorato le foto che propongono di Giorgia Meloni: ben proporzionata, quadrata, rassicurante, etc. Da quando ha fatto l’intervista alla tv americana in buon inglese. Li ha conquistati con l’inglese – i giornali italiani sono piuttosto provinciali? Già intravedono un giornalismo facile con un presidente del consiglio donna?  

Sono migliorati, dopo l’intervista, anche i sondaggi, già lusinghieri per Meloni. Se prima i consensi erano al suo ruolo di opposizione, a capo dell’unico partito di opposizione nell’eterno governo di tutti, ora parrebbe che il glamour ha ancora peso.

A Roma il Riesame sgonfia le trame e  le mazzette della sindaca di Terracina. Invisa al giudice di Latina che ne aveva ordinato l’arresto, all’indomani della chiamata alle elezioni. All’arresto facendo seguire per una decina di giorni una serie di indiscrezioni al “Messaggero” e a “la Repubblica” sulle malefatte della sindaca. Una palla alzata per il partito di Meloni – la sindaca ne è devota? I giudici non hanno giudizio.

“Compatibilità” è la parola chiave del futuro governo di Giorgia Meloni – doppia profezia di Verderami sul “Corriere della sera”. Ma veramente è una rinascita, di Ugo La Malfa, risuscitato - la compatibilità è stata per trent’anni di La Malfa, il nemico della spesa pubblica, cioè il “non fare”.

“Blitz nel feudo di Trump. L’Fbi sequestra documenti. Nel mirino l’assalto a Capitol Hill e frodi elettorali”.  No, nel mirino sono le carte riservate che Trump potrebbe non avere restituito agli Archivi Nazionali. L’ “informazione” così redatta è di una giornale di destra.

 Accanto, altro titolo “montato”: “Recuperato il jet caduto dalla portaerei americana. Tensione per il passaggio di navi russe dall’area”. L’area è una zona del mare Jonio prospiciente la Calabria da millenni sulla rotta mediterranea dal Bosforo, la Turchia mediterranea e la Grecia verso il Mediterraneo occidentale. Le navi russe “avvistate” sono una petroliera, una delle tante che purtroppo navigano, e un battello di ricerche marine. Minaccia nucleare?

Il diversivo russo serve a distogliere l’attenzione dal caccia americano “caduto” in mare mentre  atterrava sulla portaerei? Un modello di aereo da ripescare a tutti i costi, a tremila metri di profondità?

Letta, “Anima e cacciavite. Per ricostruire l’Italia”, che titolo è, che slogan? Si dirà confuso come il Pd?

Casini, già stampella e vice-presidente del consiglio di Berlusconi, contende a Bologna una candidatura a Gianni Cuperlo, già giovane di belle speranze di un Pd militante.  All’anima del Pd?

17 mozioni, diciassette, contro Schröder nella Spd e nessuna passa. Troppo filorusso? Ma la Russia è lì, bella grande, la Germania lo sa, che vent’anni fa celebrò Putin al Bundestag con un gran battimani. La guerra è sempre brutta, ma ci sono delle ragioni, evidentemente.

Basta un’intervista, televisiva, a una rete americana, Fox News, in inglese, peraltro “fluente” è vero, per fare di Giorgia Meloni una statista. E lo sarà senz’altro, chissà – la concorrenza non è folta – ma basta sapere l’inglese per fare il presidente del consiglio in Italia? Siamo cresciuti nel boom, anni 1950-1960, con l’idea di “Chiasso” e dell’inglese, siamo ancora lì?

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