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lunedì 15 agosto 2022

Breve storia dell’Fbi, la polizia politica americana

Il partito Repubblicano fa polemica sull’uso politico dell’Fbi, dopo la prequisizione in massa della residenza di Trump in Florida. Dell’Fbi come di ogni altra agenzia di polizia governativa, e specialmente dell’Irs, la Guardia di Finanza (civile) americana.

Polemizza non solo l’ala trumpiana del partito, anzi: la polemica è stata sollevata dal probabile futuro antagonista di Trump per la candidatura a presidente, il governatore della Florida DeSantis.

Non si dice, perché gli Stati Uniti sono uno Stato di diritto, ma l’Fbi è sempre stato una polizia politica. Per i molti decenni di gestione del suo fondatore, Edgar Hoover, fino alla sua morte, nel 1972 (a capo dell’Fbi sotto otto presidenti, da Coolidge a Nixon), e dopo. Con le indagini fatte, anche pretestuose, oppure evitate anche se necessarie.

Da ultimo l’Fbi si muove “a sinistra”: ha salvato dalle indagini Clinton prima, poi Hillary Clinton, e il figlio del presidente Hunter Biden, e ha terremotato Trump in continuazione, col Russiagate prima, poi con la “frode” fiscale, “accertata” con indiscrezioni ai giornali prima delle indagini, e ora con la perquisizione. Il Russiagate era la fabbricazione di una spia inglese, commissionata e pagata dalla campagna elettorale di Hillary Clinton.

La storia vede invece l’Fbi come una polizia politica di destra, anche di estrema destra, fino agli anni della presidenza Carter, 1976-1980 - montò vari scandali a carico di un fratello e altri familiari del presidente. Una polizia attiva e capace contro le mafie della costa Est, quella irlandese e quella italiana, ma soprattutto impegnata contro ogni forma di dissidenza – allora inevitabilmente di sinistra.

Fu l’Fbi a preparare i dossier per la carcerazione senza processo e senza condanna di numerose personalità della cultura nei primi anni 1950, centinaia di personaggi, da Chaplin in giù. E fino al 1965 dispose dossier a carico di Martin Luther King, che non protesse malgrado le minacce - fino al suo assassinio (che si giunse a poterglielo imputare). Nei tardi anni 1960 demonizzò i movimenti di protesta, bianchi e neri. Sempre ha spiato i politici a fini di ricatto, per le abitudini censurabili moralmente, secondo l’etica cosiddetta puritana, comunque inattaccabile, fatti di sesso o di alcol – fatti o chiacchiere in eguale misura. Non protesse Kennedy ed evitò di indagare realmente sul suo assassinio – dopo che in intruso qualsiasi, Jack Ruby, era stato lasciato libero di uccidere, nel posto di polizia, l’assassino di Kennedy, due giorni dopo.

L’Fbi è una polizia politica. Forse incorruttibile, il controllo interno è acuto, acuto essendo il carrierismo, sicuramente politicizzata. Che però è la corruzione peggiore.

È un fatto che la più grande democrazia ha la più grande e invasiva polizia politica. 

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