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domenica 16 aprile 2023

Ombre - 663

Fubini e il “Corriere della sera” devono farsi dire da Landini, il segretario focoso della Cgil, che “i profitti eccessivi delle imprese stanno gonfiando l’inflazione in Italia”. Cioè quello che il governatore della Banca d’Italia Visco e il rappresentante italiano alla Banca centrale europea, Panetta, ripetono da qualche mese. Non c’è più religione?
 
Giuliano Ferrara con D’Alema, spiega Stefania Craxi a Cazzullo sul “Corriere della sera”, avevano ideato di fare operare Craxi in Francia. “Il giorno dop uscì il comunicato del premier Jospin: Craxi in Francia non era gradito”. I terroristi sì, Craxi no. Jospin era “Uno dei massimi sponenti del partito Socialista”, dice wikipedia, come Mitterrand del “lodo Mitterrand” che vuole i terroristi italiani intoccabili.
 
Una pagina per Stefania Craxi che parla di Bettino e di alcune questioni internazionali sul “Corriere della sera” oggi, e una pagina, subito dopo, per Beppe Caschetto che parla di Alessia Marcuzzi. Una pagina non si nega a nessuno – il giornalismo è equanime.
 
Giletti ha visto Berlusconi in foto con Graviano per programmare le stragi del 1993. Pietro Orlandi ha visto papa Woytila di notte per Roma con suore giovani e cardinali atletici, a caccia di fumo e alcol. Entrambi non vogliono dire come e quando – Orlandi lo ha visto di sicuro nei serial tv di Sorrentino. Tutto si può dire, e perché non dirlo?
 
Il Tribunale di Milano fa sapere, con discrezione, attraverso Ferrarella sul “Corriere della sera”, che l’umo d’affari russo Artem Uss era ai domiciliari perché la richiesta Usa di estradizione non era documentata, e nel fatto principale era sbagliata -il “crimine” per cui chiedeva l’arresto diceva commesso a New York, dove però l’uomo non era stato. Cinonostante dall’America si fa un gran battage: l’Italia ha lasciato fuggire un criminale. C’è un motivo? Sì, l’America “fa” spesso la politica italiana, può farla.
 
Curioso è semmai che questa volta il gioco si gioca a parti invertite. Paladini dell’America sono ora in Italia le sinistre, tradizionalmente sospettose delle disinvolte pratiche Usa. Sotto tiro invece è la destra. Non c’è più religione?
 
Arianna Meloni, “la sorella”, deve lamentare gravi bugie che sui media di opposizione circolano su di lei. Che ha fato fare presidente di una grande una persona che non conosce. Che suo marito ha fatto una figlia con un’altra. Una volta il gossip politico era di destra, i “forchettoni”, “donna Carla” Gronchi, la moglie di Leone. Ora è di sinistra? O la sinistra si è spostata a destra?  
Arianna Meloni può lamentarsene solo dul “Foglio”.
 
Ci sono problemi legali con squadre di calcio di gran nome, Barcellona, Manchester City, Paris Saint-Germani, ma non c’è la “giustizia sportiva” che c’è in Italia, contro sempre  solo un club, a opera di giudici sempre napoletani, e di un “giustizia sportiva” che oggi fa capo a Chiné e Gravina, un tempo Petrucci dall’alto del Coni (sopra l’onesto Carraro, il cache-sex), ma sono sempre le maschere dei Galliani e Lotito che “gestiscono” la Federazione calcio – tutti ricordano la faccia schifata di Lippi quando dovette celebrare il campionato del mondo 2006 con Petrucci.
 
Sono di Calenda i contribuenti più ricchi. Si vede dal 2 per mille 2022 (sui redditi quindi del 2021): i quasi 50 mila sottoscrittori del 2 per mille per Azione hanno garantito al partito un’entrata media
di 25,56 euro. Poco meno del doppio della media nazionale di chi ha utilizzato il 2 per mille, 14,25 euro. Il meno ricco, dei simpatizzanti di partiti nazionali, è l’elettore socialista, con 10,45 euro di media a testa.  
 
I contribuenti politici più numerosi sono del Pd, quasi mezzo milione, un terzo del totale (ma nel 2015 e ancora nel 2016 totalizzava più della metà).
Secondo nelle scelte è il partito del presidente del consiglio, Fdi, col 16,34 per cento delle firme di sostegno.
 
Parla sempre romanesco, ma è il primo capo di governo in Italia, dopo De Gasperi, con la sola eccezione forse di Craxi, che ha un programma di politica estera, anche più importante delle questioncelle italiane, e lo attua. Il piano per l’Africa, che ha avviato subito in Algeria, Tunisia, Libia, Corno d’Africa, è perfino geniale; l’Europa non potrà sottrarvisi, a una politica africana. E una politica per l’Africa è la cosa più giusta, l’unica, anche per disinnescare
l’immigrazione selvaggia, compresi gli indesiderati, e a rischio di morte. Regolandola. Con accordi di immigrazione, visti, viaggi aerei.
 
Meloni parla romanesco, quasi accentuandolo, con le nasali, quando parla italiano. Non quando parla inglese o spagnolo - anche francese, che però padroneggia con qualche difficoltà, anche se minime. Come se essere se stessa è legato all’elemento Garbatella – Roma è razzista, si parla diverso da quartiere a quartiere (i primi a scandalizzarsi di Meloni sono ai Parioli, che infatti votano a sinistra).
 
Rai 2 programma informazione di destra – direttore del Tg 2 era il ministro Sangiuliano, dopo Mauro Mazza, ex “Secolo d’Italia” – e filmati invece fuori ordinanza Rai: passioni gay, famiglie
scomposte, “canne” di gruppo goduriose. La Rai è sempre ferma alla “riforma” del 1976: la 1 alla Dc, la 2 ai laici e socialisti, la 3 al Pci. Solo che i socialisti non ci sono, e la 2 è passata alla destra: la Rai non se n’è accorta?
 
Più che il carattere ibrido di Rai 2 tra informazione e programmi, è curiosa la divisione dei ruoli tra Rai 1 e Rai 3: due reti per un partito, il Pd, che ormai non rappresenta più i comunisti, e nemmeno i
democristiani. Ma è una singolarità rivelatrice: di un potere immutabile sotto le diverse sigle, coloriture politiche di facciata: un po’ di papa, un po’ di morti sul lavoro, Benigni e la costituzione,
e giudici inflessibili. Un potere trasversale: ora al Tg 2, dopo Mazza e Sangiuliano, c’è Mario Orfeo, democristiano (ex?) del Pd.

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