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martedì 16 novembre 2010

Ombre - 68

I furbi Fazio e Saviano, col direttore di Rai tre Ruffini, figlio e nipote intemerato di moralissimi cardinali di Palermo e ministri Dc, che hanno armato la trappola a Berlusconi invitando Bersani e Fini, sono stati presi in contropiede da Maroni. Che, non presente, è riuscito a monopolizzare l’attenzione dei nove o novantanove milioni di ascoltatori. C’è sempre uno più furbo.
Per esempio Fazio, che ridicolizzando Berlusconi arricchisce Endemol, che è di Berlusconi.
Fazio e Saviano hanno invitato i nemici di Berlusconi cole "lettori". L'ipocrisia è passata a sinistra? O sono i due destre cammuffate? I melensi Fazio e Saviano commandos dietro le linee nemiche non è male.
Pensare che la Commissione parlamentare Rai è presieduta da Zavoli, che per una vita è stato un onest'uomo: il Raiume è così corrosivo?

Che pena Bersani e Fini che fanno da tappezzeria a Fazio, le statuine mute. Avessero le tette le diremmo delle veline, ma non hanno nemmeno quelle. Che altro deve fare la politica per umiliarsi, sia pure a un record di audience?

Tre mesi di moratoria in Israele nella costruzione di nuove colonie – si costruiscono colonie in Israele. In cambio di venti aerei da caccia americani F-35. È l’accordo tra Obama e Netanyhau, e non è una barzelletta.

La Ferrari quest’anno l’ha fatta propria grossa. Dopo la McLaren e Hamilton, doveva far vincere un pilota tedesco, la Formula Uno è cosmopolita. Ma non salta mai nessuno in Ferrari, né Montezemolo né Domenicali: sono tutti dentro l’affare?

Non si è sospeso dall’Idv dopo essere stato rinviato a giudizio, benché lo statuto del partito glielo imponga, e oppone a Mastella, che gli chiede i danni per diffamazione, il vituperato Lodo Alfano, che protegge i parlamentari, anche europei. Il giudice De Magistris la giustizia se la fa da sé, essendo napoletano, e “magistrato figlio di magistrati, nipote di magistrati”. Anche i vecchi re, non si potevano giudicare.

La Cassazione sancisce che 22 kg, di hashish sono modica quantità. Ventidue kg. in 144 panetti, dai quali sono ricavabili 6.500 dosi di stupefacente. Quindi è un mercato, questo, che si può fare: portare dalla Calabria a Roma 22 kg. di hashish, 144 panetti, e venderli. Si viene condannati per questo a 6 anni, condonabili, senza le aggravanti.
La Cassazione in realtà non sancisce ma ribadisce. Quanto aveva già deciso nel 2000, stabilendo che la pena aggravata prevista dal secondo comma dell’art. 80 si applica per quantità di stupefacenti detenute superiori ai 50 chili per le droghe leggere (marijuana, hashish), e ai due chili per la cocaina e l’eroina. Quanto sniffano i giudici in Cassazione?

“Credo proprio che pure il mio cellulare fosse sotto controllo”, dice Feltri a Cazzullo sul “Corriere della sera”. Aggiungendo: “Ma non hanno trovato un a sola telefonata tra me e Berlusconi, altrimenti sarebbero spuntate fuori”. Lo dice senza scandalo,, né dell’intervistatore né del giornale. Feltri è intercettato perché? Non è un mafioso, non è un dinamitardo, è un giornalista. Si può liberamente intercettare un giornalista. O la cosa riguarda solo Feltri, che ci è antipatico?

L’unica censura a un giornalista nella storia della Repubblica la commina l’Ordine dei giornalisti. Senza vergogna, anzi d’impeto. Non squadrista, certo, poiché l’Ordine è di sinistra. Ma è sempre per la stessa storia, che Feltri ci è antipatico? Poi dice che non c’è il fascismo.

Zitto zitto, piano piano, benché sia una prima assoluta e anzi clamorosa, il partito Democratico passa all’attacco della Procura di Milano. Il suo responsabile Giustizia, Cavallaro, ha chiesto al ministero di mandare gli ispettori a Edmondo Bruti Liberati, il capo della Procura. Che è un sincero democratico, anzi democrat come si vuol dire, ma evidentemente non obbedisce abbastanza.

Nel crollo di Berlusconi “Repubblica” coinvolge da alcuni giorni anche Mediaset. Si arrampica perciò su titoli a sensazione, suffragati da parole isolate, indecise, polivalenti, di randagi analisti.
Non c’è più il reato di aggiotaggio? Forse i giudici non leggono “Repubblica”?

Va giù Piazza Affari mercoledì per una serie di trimestrali inferiori alle attese, e per i prodromi della prossima crisi valutaria, con la specualzione nuovamente all'attacco contro l'euro. Con perdite del 5-6 per cento per le maggiori banche, e anche per Mediaset. Ma “Repubblica” fa una pagina solo su Mediaset: “Titolo a picco per share in calo e pay-tv”. Il titolo sovrasta un testo dove si dice che l’azienda di Berlusconi chiuderà l’anno “con un utile vicino ai 440 milioni (un bel balzo dai 272 dell’anno precedente) e con un dividendo vicino ai 34-35 centesimi. Cifra che garantisce un rendimento del 7 per cento circa”. Che sarebbe un record. Informazione? Malocchio?
Il servizio tace il rialzo del 3 per cento dello stesso titolo martedì sera, a ridosso dell’annuncio della trimestrale. Nonché delle oscillazioni di tutti i titoli in questa Borsa (Mediaset quest’anno è arrivata a 6,50 ed è scesa a 4,40 – ora naviga sui 4,80, dopo il “crollo” a 5)

L’università è vittima, come tutti sanno, degli universitari: gli accademici l’hanno distrutta, e continuano implacabili Ora che il governo ha trovato un miliardo si lamentano. “Un po’ d’ossigeno, tanti dubbi”, fanno dire al “Messaggero”, la voce degli statali. Poi si lamenta che c’è chi vuole l’abolizione dell’università di Stato.

“Martedì nero di Berlusconi all’Aquila”, titola a tutta pagina “il Messaggero”, e illustra la catastrofe con una foto dei soliti ragazzetti che marinano le scuole, pochi, che inalberano un (piccolo) cartello: “Voi donne e festoni, noi fango e alluvioni”. Alluvioni all’Aquila? Poi si dice che l’opposizione non morde – in questo caso l’opposizione di Casini.

Fini che difende a Perugia i “matrimoni di fatto” può essere un dato reale di laicità. Tanto più se ha adottato la novità spinto dalla sua compagna. Ma è un revirement che resta inspiegato, come il voto e la cittadinanza subito agli immigrati, e altre sue uscite recenti – dopo la legge Bossi-Fini che tortura i lavoratori immigrati e le famiglie. Fini non è capace di pensare in proprio?

Saviano fa un panegirico di Falcone nella trasmissione di Fazio “Vieni via con me”, denunciando il linciaggio deliberato di cui il giudice fu vittima. Che la Rai, e Fazio, facciano ammenda (il linciaggio più costante fu perpetrato all’epoca da Santoro) è da apprezzare, benché dopo diciott’anni. Ma Saviano evita di dire chi isolò il giudice con la calunnia e lo additò ai suo assassini. Ascoltandolo, sembra anzi che sia stato Berlusconi.
I lettori di questo sito ricorderanno chi è stato: http://www.antiit.com/2010/05/la-vera-storia-di-giovanni-falcone.html

Lo stesso Saviano ridicolizza nella stessa nobile trasmissione progressista e di sinistra i suoi concittadini del casertano, insinuando che non sanno cosa sono i cotton fioc e i boxer, anzi nemmeno gli zainetti e le biciclette. Che, quando pensano, dicono roba da gay. Ma allora sanno cosa sono i gay? Saviano, ancora uno sforzo!

Futuro e Libertà debutta a Perugia con Patrizia D’Addario, invitata d’onore. Poi la caccia a furor di popolo. È proprio un casino.

Foto Ansa da Perugia con questa didascalia: “Andrea Ronchi annuncia, commosso, di rimettere a Fini il mandato di ministro”. Ronchi era dunque ministro. “Mandato” da Fini. Cos’è, la Spectre?

Matteo Renzi dice solo l’ovvio quando chiede che il Pd si liberi di D’Alema, Vetroni & Co.. Ma poi s’immortala come Fonzie. In dietro non più di dieci o vent’anni, ma di quaranta? La cultura è sempre quella, conservatrice. Magari più democristiana (ex) che comunista (ex), ecco.

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