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sabato 25 agosto 2012

Bugie e window dressing

Il governo non ha preso nessuna misura per l’economia, solo cosmesi o window dressing. Forse non ne può prendere. Ma la Rai, il,”Corriere della sera”, “la Repubblica”, “Il Messaggero”, “La Stampa” ne parlano da settimane trionfalmente per quattro-otto pagine ogni giorno. E ora che le non misure sono delineate si affannano a spiegare nei dettagli di che cosa non consistono. La digitalizzazione? La vendita dei beni artistici? La sanità privata? Il concorso per 12 mila insegnanti delle scuole medie? In aggiunta ai duecento, o trecentomila, vincitori di concorso in attesa di cattedra?
Vittorio Grilli dice che nel 2013 non ci sarà ripresa. I giornali gli fanno dire che la recessione finirà nel 2013. Che non è sbagliato, ma non è quello che il ministro intendeva. Passera, il ministro dello Sviluppo, non dice nulla pur amando parlare: non ha niente da dire. Elsa Fornero scopre il cuneo fiscale (il lavoro tassato troppo). Una cosa di cui si discute esattamente da quarant’anni, dal governicchio di centro-destra di Andreotti nel 1972. Ma i giornali di cui sopra ne parlano come di una grossa novità. Solo Giannelli, il vignettista del “Corriere della sera”, osa ironizzare sul ministro del Lavoro che scopre il cuneo fiscale. Forse non legge il suo giornale. Che nella pagina successiva recupera con un video lusinghiero di Elsa, in versione quasi glamour, molto pubblicitario.
Fornero scopre le troppe tasse sul lavoro quando almeno la metà del mercato è flessibilizzato. Da vent’anni. Con contributi sociali irrisori o nulli. Quello dei venti-trentenni.

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