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venerdì 24 agosto 2012

Il golpe strisciante del 1992

Il golpe strisciante del 1992 fu anche manifesto, a cavallo del Ferragosto se ne poteva scrivere:
“Craxi redige l’ennesimo compitino in favore dell’unità delle sinistre, i comunisti rispondono ghignando, ghignano ora anche i repubblicani, e il raiume Dc può ridicolizzarlo. È vero che con i comunisti i socialisti hanno poco da lavorare in comune, ma allora perché rifare il compitino?
"Questo mentre i giudici di Milano non perseguono reati ma slombano il pentapartito. E per esso il suo pilastro, il Psi. In accordo e con le carte di Andreotti - il solo virtuoso, lui e i suoi, in questa Dc corrotta. E in collegamento col console americano a Milano, che non si cura degli affari ma della politica giudiziaria.
“All’altro capo del filo Craxi sta arroccato, nemmeno seduto accanto, ma disteso a tappetino, dietro «questa» Dc. Come se l’oppio l’avesse intossicato, inerte. Con la Dc peggiore del dopoguerra. Con Andreotti e Cossiga intenti a mandarlo alla forca. Non figurativamente. Sotto la protezione di Scalfaro, il più ricattabile di tutti. Con giudici di non camuffato neofascismo, Di Pietro, Cordova. Possibile che non avverta l’aria di fine regime? Che abbia sottovalutato gli Usa, i quali non perdonano? È un gioco al massacro, non più il solito ricatto, rovesciabile.
“Dei socialisti viene controllato tutto, dai telefoni alla corrispondenza, e di tutti quelli che hanno da fare con i socialisti. Agghiacciante la telefonata dell’impiegata di De Michelis che hanno pubblicato sull’“Espresso”: per arrivare a questo documento di prova contro De Michelis che non prova nulla cos’altro hanno spiato e manipolato? E l’ineffabile Cordova che produce un fax di Martelli per una raccomandazione – a favore di una tizia che si era già sistemata da alcuni mesi. Col Pci che inneggia al missino Cordova.
“Ma non dei socialisti si tratta, alla fine verranno in qualche modo prosciolti. Si tratta di dare la caccia a Craxi. Come da tempo facevano De Mita con Scalfari (cioè De Benedetti). Per un solo motivo: perché vuole un governo che governi. Ha mostrato che si può fare. E lo vorrebbe nella legge elettorale. Tanto poco per un golpe? Per questa Dc non c’è proporzione che tenga tra fini e mezzi, non c’è misura per il cinismo. Un governo che governi non è compatibile con gli interessi e le camarille”.

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