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lunedì 6 agosto 2012

“Senza di me…”, la barbarie della Markt-Demokratie

Dunque, siamo alla merkeliana “democrazia di mercato”. Che oggi, un giorno qualsiasi, si manifesta in questo modo. La Francia spinge l’Italia a chiedere lo scudo europeo – cioè a buttarsi nel baratro. Monti spiega ai partiti della maggioranza che la Germania vuole l’Italia sotto tutela. Il capo dei cristiano-democratici bavaresi, il terzo partito tedesco, per la terza volta in tre giorni critica la Bce (“lavora per salvare l’Italia”) e l’Italia. Lo stesso i ministri del partito Liberale, che con la Csu bavarese sostiene il governo Merkel – i ministri liberali criticano a staffetta. Monti critica sullo “Spiegel”, settimanale tedesco, il governo tedesco che non sa avere una politica. Tutti i partiti e i giornali in Germania criticano Monti, facendo appello agli ideali e alla pratica della democrazia, e al vincolo dell’opinione pubblica.
Non è un dialogo tra sordi. Ogni intervento ha un fine preciso: politico, speculativo, di potere. È la mancanza totale di una qualsiasi prospettiva o visione europea dei problemi. Che nasce da un ceppo evidente: l’incapacità politica tedesca di orientare e condurre a buon fine gli istinti animali della popolazione, come già in altre epoche decisive della storia, negli anni 1910 e 1930. Con la Francia a seguire – ormai da un secolo – senza capire.
L’Europa tedesca sta distruggendo la democrazia e se stessa, mentre si pretende democratica. Non c’entra il nazismo, che c’entra, c’è stato una volta e basta per tutti. C’entra la “Marktkonforme Demokratie” di Angela Merkel, che è la peggiore politica immaginabile in questa Europa infine disarmata. Per almeno quattro motivi: 1) dà vantaggi enormi alla Germania. 2) a spese degli stessi partner che la fanno prosperare, e 3) alimenta lo sciovinismo “popolare”, 4) da cui poi si dice condizionata.
Questa Markt-Demokratie viene classificata come populismo, ma è stupidità, o avventurismo. Ci sono naturalmente in Germania forti interessi europei, e sono prevalenti. Ma come sempre in questo paese di temporali, gelo e afa, tacciono. Non manca anzi chi vuole la Germania ricca principalmente in virtù dell’Europa, più che delle accreditate virtù tedesche, la parsimonia e la temperanza – i tedeschi non sono parsimoniosi e sono intemperanti. Un ipotetico muro al Brennero, peggio che al Reno, sarebbe la fine dell’industria tedesca, di una buona metà se non di tutta. Ma l’industria tace.
I partiti tedeschi si dicono alla rincorsa di un’opinione fortemente autarchica – “vedreste, senza di me”, va dicendo la Merkel nei colloqui internazionali. Che però loro stessi hanno creato, non consentendo una soluzione, mai, di un qualsiasi problema, a partire dalla Grecia. Monaco è probabilmente la città più filoitaliana in Germania e in Europa. La circostante Baviera è diventata ed è la regione più ricca della Germania – dell’Europa, del mondo - grazie alla simbiosi col Lombardo-Veneto. La Csu è un partito bavarese. Il leader della Csu critica ogni giorno l’Italia per non perdere la Markt-Demokratie. Creando problemi enormi all’Italia. E quindi domani alla Baviera. Mentre strizza l’occhio: “Senza di me…”

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