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sabato 24 novembre 2012

La multa è femmina

Non ci sono più multe per divieto di sosta. La scomparsa, che risale ormai a un paio di decenni, si è scoperta, a una veloce indagine, legata alla loro trasformazione in multe ex art. 158 Cds, per sosta sul marciapiedi, in prossimità d’incrocio, su passo carrabile, su strisce pedonali, su corsie preferenziali. Anche per un secondo: la “sosta” è sosta… E genericamente per intralcio al traffico. Per un periodo furono anche multe per “prossimità ai monumenti”, il reato dell’allora pretore di Roma Gianfranco Amendola.
Il motivo è semplice, raddoppiare e triplicare la sanzione pecuniaria. La multa minima raddoppiata costa 80 euro. Che diventa oltre 90 col corrispettivo orario del vigile che scrive il verbale e la notifica – o li firma, sono prestampati.
Dieci euro per scrivere un multa sarebbe stata una bella provvigione al tempo dell’analfabetismo e degli scrivani di professione. Ma anche ora. Lo stipendio tabellare di un vigile urbano è a Roma di 1.420 euro,  mensili, 64 al giorno, per ogni giorno lavorativo (dividendo per il mensile 22). Come mai i vigili hanno in disdegno 90 e rotti euro, una volta e mezza la loro giornata di lavoro?
Raddoppiata
Non ci sono più multe nei luoghi trafficati: piazze, vie di grande comunicazione, incroci. Dove spesso macchine in seconda e terza fila creano ingorghi e code. Meglio nei luoghi appartati, strade secondarie, di quartieri marginali, senza traffico. Dove misurare con calma di quanti centimetri il parafango anteriore o posteriore sta sopra le strisce pedonali. Nelle piazze deserte di notte dove  qualche decennio prima sia stato dimenticato un  divieto di sosta.
Non ci sono più nemmeno controlli dei “documenda”. Cioè, ci sono, ma minuziosi e generalizzati. Interminabili, estenuanti anche. Con l’esclusione di quello corporeo, che potrebbe semmai provocare qualche frillo, si estendono alle luci, alle luci antinebbia, agli stop, al freno a mano, alla dotazione obbligatoria (triangolo, giacca luminescente), agli scarichi. Tutto pur di fare una multa. Se la pattuglia è femminile.
Perché c’è una terza stranezza, oltre quella del fuorimano e dei controlli. Non ci sono più multe praticamente di vigili, se la ricerca si estende per “generi”, ma di vigilesse. E di questo non si sa il perché. Se c’è una scuola speciale di vigilanza per le donne. O se è l’indole femminile specialmente indotta al genere sbirro. Della donna italiana, non c’è questa differenza oltralpe, in Svizzera, in Germania – in Germania la professione non è specialmente ambita dalle donne, se non per le attività da assistenza sociale.
P.S. – Un seguito piace dare a “Vero o falso” di codesto sito che qualche giorno fa indicava vari municipi di Roma Capitale impegnati a elevare multe per danneggiare politicamente il sindaco Alemanno. Al XIIImo Municipio il presidente Vizzani, che aveva ordinato la stretta, con sgomento del vasto territorio amministrato (Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Castel Fusano, Ostia Antica, Madonnetta), se l’è vista applicare contro le sue macchine. Sue, dei suoi collaboratori e di tutti i membri del consiglio, di destra e di sinistra. A preferenza delle altre macchine, anche se in triplice fila. Vizzani che è stato eletto con Alemanno, e quindi, è da supporre, amico del sindaco.

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