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venerdì 31 maggio 2013

Stato-mafia, Polizia-Carabinieri

Sono stati i Carabinieri a far condannare Contrada? È possibile. Anzi è probabile, non può essere che così. C’è ora la Polizia dietro il processo a Mori? È possibile. Anzi, non può essere che così.
Si pensa desueta la concorrenza ostile tra le due polizie, ma è attivissima. Un tempo si dava per scontata. Così la ricorda nel 1998 il Procuratore di Palermo che indagò nel 1970 sulla scomparsa di De Mauro, Ugo Saito: “Venivano a trovarmi in continuazione funzionari di polizia e ufficiali dei carabinieri. Salivano e scendevano continuamente le scale della Procura evitando accuratamente di incontrarsi”. La “guerra” continua.
La Polizia non ha digerito gli arresti dei mafiosi eccellenti a opera dei Carabinieri (si è rifatta con Provenzano,  ma davvero Provenzano era latitante?). Mentre i suoi funzionari venivano assassinati o processati. Mancino ministro dell’Interno non è stato amato dalla Polizia per motivi sindacali – come già Scalfaro, che da ministro dell’Interno nel 1986 indagò personalmente a Palermo sulla morte di un giovane in commissariato.

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