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mercoledì 26 giugno 2013

Ombre - 181

Mancano dalle indagini sui contratti truccati il Cagliari e il Bologna. La Finanza ha voluto risparmiare i colori rossoblu?

Ci ha messo venti giorni Marino, sindaco di Roma plebiscitato, per fare la giunta – e forse non ci riesce. Dovendo darne conto a tre partiti e cinque correnti, ferrei gli uni, più ferree le altre: Pd, Scelta Civica e 5 Stelle, tre correnti dl Pd, due di Scelta Civica.

La severa giudice Turri esibisce per la sentenza una chioma di riccioli gonfi. Non è la sola a Milano: le giudici – quelle vere, le presidenti – esibiscono queste acconciature, a somiglianza delle parrucche della giustizia inglese.  Colorate di nero, però, aggressive. Mentre quelle inglesi esibiscono la patina grigia, insegna di saggezza.

L’unica professionale professa nella corte di Berlusconi è Conceiçao. È anche l’unica di cui la giustizia si fida. Tutte le altre la giudice Torri ha “condannato” per falsa testimonianza – le ha deferite alla Procura, è lo stesso.

Ruby “è una ragazza intelligente, furba, ha l’obiettivo di entrare nel mondo dello spettacolo e fare soldi”. Quindi è una puttana, ricattattrice, imbrogliona . Logica inappuntabile, si potrà dire “logica boccassiniana”. Come dire: Boccassini “è intelligente, furba, ha l’obiettivo di fare carriera”.

Non s’è solo Josefa Idem che fa gli imbrogli con la case, il vizio è diffuso. Lo argomenta il “Corriere della sera” – il solito “tutti ladri nessuno ladro”. Purtroppo Pierluigi Battista vi si presta.

Dunque, “la donna” è morta. Barbara D’Anna, che ha lavorato una vita per l’Afghanistan e gli afghani hanno ucciso. Quel terribile “una donna italiana” dei notiziari , più che cinismo, o mancanza di pietas (demo)cristiana, testimonia la remoteness in cui il nazionalpopolare che ci opprime (abbia pazienza Gramsci) confina le guerre umanitarie che l’Italia combatterebbe.

“Al governo una fiducia con 100 assenti”, segnala il titolista del “Corriere della sera”: “Mancava un deputato pdl su 5”. Diavolo di un Berlusconi, s’è preso 500 deputati?

I deputati  Pdl sono 97. Con Fratelli d’Italia 106. Poiché ne mancava un quinto, come segnala Galluzzo, a Letta sono mancati una ventina di Pdl. E un’ottantina di Pd. Fatto politicamente
ben più interessante: questa sì che sarebbe stata una notizia, 80 deputati che non votano il proprio presidente del consiglio.
Il giornalismo si fa con le veline? Democrat?

Che il calendario del governo sia determinato da un pubblico ministero, anzi da un De Pasquale,
sembra eccessivo. E lo è. Ma lo stabilisce la Corte costituzionale. Che pensarne?

Massimo Mattei, assessore di Renzi a Firenze, ospitava in un appartamento della cooperativa sociale Il Borro, di cui è il patron, un’amica. Che si prostituiva. “Non lo sapevo”, si giustifica. Senza scandalo. Senza colpa.
L’assessore era l’unico in città a non saperlo. Ma anche se fosse: si può dare gratis, a un’amica, un appartamento che una cooperativa sociale ha dal Comune?

Marino Sinibaldi ha ringraziato, e ha detto no: si tiene la direzione di Radio Tre invece dell’assessorato alla Cultura di Marino, il neo sindaco di Roma. Non senza ragione: l’incarico è politico, è revocabile, è remunerato poco, pro forma. È anzi solo ragionevole.
Resta da sapere perché tanti concorrono a ministro o sottosegretario, incarichi altrettanto labili, lasciando posti  remuneratissimi.  Passera, per esempio, amministratore delegato della banca più grande.

Però, che tutti i primati romani, Rodotà compreso, rifiutino la collaborazione al neo sindaco Marino la dice lunga sulla società civile. Il dare e avere prima di tutto.

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